La grande sete e le grandi polemiche: inevitabilmente la crisi idrica, con le difficoltà quotidiane nelle case dei calabresi, diventa (anche) terreno di scontro politico. Certo la siccità è un problema oggettivo, ma una programmazione forse più attenta avrebbe potuto - oggi - limitare i disagi. Considerazioni che il Pd fa proprie, attaccando la gestione Occhiuto accusata in particolare, osserva il consigliere regionale Mammoliti, di «rimpallare responsabilità» tra Regione stessa e Sorical. Acque agitate Mammoliti protesta perché nell’ultima seduta di Consiglio non si è potuta discutere una sua interrogazione sul tema, a causa dell’assenza dell’assessore competente. «Chiedevo – fa sapere il consigliere – quali utili e tempestivi provvedimenti si intendono adottare per accelerare la realizzazione di alcuni interventi previsti nelle città di Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Reggio e Crotone. Interventi molto importanti in merito alla realizzazione di opere di ingegnerizzazione delle reti idriche di distribuzione urbana e lavori di manutenzione straordinaria funzionali al miglioramento della distribuzione idrica e alla riduzione delle perdite nei Comuni della Calabria». Il riferimento è a opere previste nei cinque capoluoghi per oltre 100 milioni di euro, «di cui 30 – osserva Mammoliti – sembrerebbe già spesi senza risultati adeguati». Infatti, annota il consigliere dem, «si registrano enormi problemi di erogazione e in alcuni centri l’acqua non arriva proprio ai rubinetti», mentre «non si comprende perché ancora oggi tra il dipartimento lavori regionale pubblici e il gestore unico delle risorse Sorical non si procede alla riassegnazione degli interventi per come sollecitato dal commissario Arrical». C’è poi la questione dei Comuni: «Non vorrei – concludere Mammoliti – che Occhiuto tentasse di scaricare ritardi e responsabilità sui sindaci. Tra la narrazione di una Calabria straordinaria e i tentennamenti della maggioranza che scricchiola, i problemi reali di vera emergenza passano in secondo piano e questo non possiamo né accettarlo né consentirlo. Ci attiveremo con ogni iniziativa coerente in assenza di risposte convincenti». .