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A fine settembre il voto per far entrare i Comuni calabresi nel Consiglio di Arrical

Gli enti locali eleggeranno il direttivo. Nel “parlamentino” 40 posti ma entrano di diritto Corigliano Rossano, Lamezia e i 5 capoluoghi

A oltre due anni dall’istituzione di Arrical, la convocazione delle elezioni per l’individuazione dei Comuni che costituiranno il Consiglio direttivo d’ambito segna un passaggio fondamentale verso l’entrata delle amministrazioni locali nei gangli decisionali dell’Egato (l’ente di governo dell’ambito territoriale regionale) attraverso cui è stata centralizzata la governance di acqua e rifiuti. La data che i sindaci calabresi devono segnare sul calendario è quella del 29 settembre: in quella giornata, tra le 8 e le 22, si terranno contemporaneamente in cinque circoscrizioni le operazioni di voto per individuare quali Comuni entreranno nel Consiglio direttivo di Arrical. A stabilirlo, come prevedeva la legge istitutiva di Arrical dell’aprile 2022, è un decreto del presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto.

Nel “parlamentino” di Arrical c’è posto per 40 rappresentanti degli enti locali, nei quali vanno però compresi i 7 Comuni che vi entrano di diritto (i cinque capoluoghi più Corigliano-Rossano e Lamezia Terme). Gli altri 33 componenti sono distribuiti tra le province in modo da garantire «una adeguata e proporzionale rappresentanza territoriale» sulla base della popolazione residente e suddivisi in cinque fasce demografiche: 15 del Cosentino (4 di fascia “a”, 2 di fascia “b”, 3 di fascia “c”, 4 di fascia “d”, 1 di fascia “e”), 10 della Citta metropolitana di Reggio (2 di fascia “a”, 1 di fascia “b”, 2 di fascia “c”, 3 di fascia “d”, 1 di fascia “e”), 7 del Catanzarese (1 di fascia “a”, 0 di fascia “b”, 3 di fascia “c”, 1 di fascia “d”, 1 di fascia “e”); 4 del Crotonese (0 di fascia “a”, 1 di fascia “b”, 0 di fascia “c”, 1 di fascia “d”, 1 di fascia “e”); 4 del Vibonese (0 di fascia “a”, 0 di fascia “b”, 1 di fascia “c”, 1 di fascia “d”, 1 di fascia “e”). Le sezioni per le cinque fasce demografiche si troveranno presso i seggi istituiti nella sede di ciascun Comune capoluogo.

 

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