«Torna regolare la circolazione». L’annuncio di Trenitalia è arrivato ieri, a chiudere quasi tre settimane di enormi disagi. L’Italia tagliata in due, Calabria e Sicilia chiamate a pagare in misura maggiore le conseguenze di un deragliamento. Finalmente si torna a viaggiare su entrambi i binari della linea Battipaglia-Sapri, a seguito dei lavori svolti da Rfi per la rimozione dei carri e dei container sviati. «Per far fronte all’interruzione dovuta ai lavori», Trenitalia ricorda di aver attivato «un servizio di bus sostitutivi sia per i treni a lunga percorrenza sia per quelli regionali, così da assicurare i collegamenti». Ma è stato un calvario, in pieno esodo estivo. E le scintille dai passeggeri, costretti a enormi disagi o persino a riprogrammare i viaggi, sono arrivate inevitabilmente in Parlamento. A Montecitorio, infatti, è andato in scena un vicace botta e risposta tra il Movimento 5 Stelle e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché leader della Lega, Matteo Salvini. «I numerosi incidenti accaduti nel nostro Paese in questi mesi mostrano con particolare evidenza che il percorso necessario è rappresentato dalle tante piccole e medie opere che capillarmente possono unire i territori, mettere in sicurezza i lavoratori del settore ferroviario e al contempo garantire gli standard europei a tutti i viaggiatori», hanno messo nero su bianco in un’interpellanza i deputati Balduino, Scutellà, Iaria, Orrico e Tucci rimarcando che l’ultimo caso «si è verificato nel periodo di maggior flusso turistico per le regioni meridionali, creando una serie di difficoltà a turisti e residenti, in un territorio che già sconta un gap infrastrutturale storico, isolando di fatto la Calabria dal sistema nazionale del trasporto su ferro, come già accade con quello europeo». E poi via con le critiche sulla strategia generale, con riferimento ad alta velocità e ponte sullo Stretto.