Il Sud lentamente prova a reagire alla crisi. Lo rivelano i diagrammi virtuosi del Pil reale del 2023, secondo l’elaborazione dell’Ufficio studi della Svimez. Cifre che annunciano l’uscita dal tunnel con una ricchezza prodotta, addirittura, superiore a quella di regioni storicamente più ricche. E all’interno degli ingranaggi di questo sorprendente virtuosismo economico sono sempre le imprese giovanili a spingere il motore della ripresa. Secondo il report trimestrale di Unioncamere, da gennaio a marzo, in Calabria risultano attive 15.233 aziende under 30, un dato in lieve calo rispetto al passato (ma pur sempre il decimo valore, in termini assoluti, a livello nazionale e in uno scenario di mutata dinamica demografica segnata da un aumento dell’età media della popolazione) ma con un paio di settori, in particolare in controtendenza.
Chi sale e chi scende
Le imprese guidate da manager rampanti crescono, soprattutto, in agricoltura e nelle tecnologie, aree d’interesse che si muovono congiuntamente e che mostrano segnali di resilienza più convincenti rispetto ad altre articolazioni produttive. Le perdite più rilevanti di quote di unità imprenditoriali sono quelle che si registrano nelle Costruzioni (dopo il boom dell’ultimo triennio) in concomitanza con il tramonto del superbonus che ha frenato il dinamismo mostrato in passato. Meno realtà economiche giovanili anche nei servizi e nel commercio.