Sono stati 20 in poco meno di sei mesi i trasporti e le consegne di ingenti quantitativi di cocaina che sarebbero state effettuate dall’organizzazione criminale sgominata stamane dalla Polizia di Catania nell’operazione denominata "Devozione" che, coordinata dalla Dda di Catania, ha fatto luce su un vasto traffico di cocaina tra la Calabria e la Sicilia e portato all’arresto di 13 persone tra catanesi e calabresi.
Sono indagati a vario titolo per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, detenzione e porto di armi da fuoco e spaccio di droga. Nell’inchiesta risultano inoltre indagate altre 16 persone. Nell’operazione la Squadra Mobile della Questura di Catania si è avvalsa della collaborazione degli omologhi organi investigativi di Reggio Calabria e Siracusa ed è stata coadiuvata dal Servizio Centrale Operativo, agendo sotto il diretto coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, che ha inviato diversi equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine. Il provvedimento restrittivo accoglie gli esiti di una complessa e articolata attività investigativa avviata nel giugno 2020.
Le attività hanno interessato inizialmente il gruppo capeggiato da Carmelo Scilio, di 50 anni - tra gli arrestati -, considerato tra i più noti trafficanti di cocaina di Catania. Gli investigatori sono risaliti al suo fornitore di cocaina, il calabrese Bruno Cidoni, di 40 anni - anch’egli raggiunto dall’ordinanza - che da anni sarebbe in affari con gruppi criminali catanesi e che da tempo si era stabilito a Catania con la propria base operativa nel rione di San Giovanni Galermo. Nel corso dell’attività di indagine sono stati effettuati diversi sequestri di sostanze stupefacenti - complessivamente 11 chili di cocaina) e armi (un revolver calibro 38 special con la matricola abrasa e munizioni) e sono stati sequestrati 90.300 euro in contanti, somme che era murata in una parete dell’abitazione di Cidoni.
Cidoni era un devoto della Madonna di Polsi, in Aspromonte. Quest'ultimo veva una immaginetta nella cover del cellulare e in più occasioni i corrieri che portavano la cocaina alla Calabria in Sicilia avevano con loro un rosario.
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