Quando varca quella porta in cui, nelle precedenti tre consiliature da sindaco aveva scritto nell’orario di ricevimento che «i cittadini si ricevono sempre», Mimmo Lucano indossa di nuovo la fascia tricolore. E forse non ricorda nemmeno che cinque anni fa iniziava il processo di primo grado che fu una delle pagine più buie della sua vita. Ha altro cui pensare, e dopo la cerimonia di proclamazione non perde tempo a illustrare la sua idea di amministrazione civica che non ripiega sulla nostalgia delle tre esperienze precedenti, ma guarda avanti, a quel modello compartecipato che vuole dare un ruolo anche a chi non è stato eletto «a cominciare – ha detto – dai candidati consiglieri non eletti Nicola Audino, Pino Apicella e Simona Procopio. Per me fanno parte della stessa maggioranza, senza alcuna differenza con gli eletti».
Insomma, Lucano pratica l’inclusione anche negli organi di governo e assicura che «non mi formalizzo nei ruoli, a cominciare dal mio di sindaco. Dobbiamo avere tutti la stessa capacità decisionale».
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