Calabria

Sabato 30 Novembre 2024

Focus a Roma sul sistema penitenziario. Il garante della Calabria: “Rimuovere le barriere in plexiglass. E' trattamento disumano e degradante”

Si è tenuta a Roma nell’aula consiliare G. Fregosi di Palazzo Valentini l’assemblea della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà. Alla riunione hanno partecipato anche il presidente dell’Unione Camere Penali Italiane, Francesco Petrelli e il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia. L’assemblea ha osservato un minuto di silenzio, in memoria del detenuto di 56 anni che durante la notte si era tolto la vita nel carcere di Ferrara. Ad annunciare il quarantesimo suicidio del 2024 nelle carceri italiane è stato il Portavoce della Conferenza dei Garanti, Samuele Ciambriello. I lavori sono proseguiti con le sollecitazioni dei coordinatori dei forum dei garanti regionali, provinciali e comunali, cui ha dato risposta il Capo del Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria Giovanni Russo, intervenuto nel corso della mattinata. Il Garante dei diritti delle persone detenute della regione Calabria, Luca Muglia ha segnalato le diverse criticità del sistema penitenziario e del territorio calabrese, dal sovraffollamento alle difficili condizioni di detenzione, dalle carenze di organico agli eventi critici. Presente anche il Garante dei diritti delle persone private della libertà della Provincia di Cosenza, Francesco Cosentini. A seguire ha avuto luogo l’incontro con il Presidente del collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale Felice Maurizio D’Ettore, il quale ha illustrato all’assemblea dei garanti territoriali i contenuti della bozza di un protocollo d’intesa che prevede lo svolgimento di attività comuni e le modalità di collaborazione relative al monitoraggio dei luoghi di privazione della libertà personale. Nel suo intervento il Garante della Calabria, membro del Coordinamento nazionale della Conferenza, ha segnalato al Capo Dipartimento Russo la delicata questione delle schermature in plexiglass collocate in alcuni padiglioni degli istituti penitenziari calabresi. “Attesi gli effetti nocivi delle barriere in plexiglass apposte sulle finestre di molte camere detentive” – ha affermato il Garante Muglia – e l’urgente necessità di rimozione delle stesse in ragione delle temperature estive, ho informato il Dipartimento che in assenza di riscontro fattivo attenzionerò la questione al Comitato di prevenzione della tortura del Consiglio di Europa. Ho ribadito, infatti, che laddove sussistano contestualmente fattori negativi, quali la mancanza di aria e/o di luce naturale, la cattiva aereazione, una temperatura insufficiente o troppo elevata nei locali e le cattive condizioni igienico-sanitarie, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha riconosciuto la sussistenza di trattamenti disumani e degradanti e la violazione dell’art. 3 della Convenzione. “L’aumento vertiginoso delle temperature nelle camere detentive in cui sono presenti le schermature – ha concluso il Garante regionale – sta mettendo a dura prova le già difficili condizioni di vivibilità delle persone private della libertà. Mi auguro si ponga fine a tale incresciosa situazione”.

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