Da un lato c’è l’ipotesi di aver immesso sul mercato banconote contraffatte per ingannare i commercianti che venivano pagati con soldi falsi. Dall’altro il presunto giro di furti d'auto che, in alcuni casi, sarebbero state anche modificate da carrozzieri di fiducia per renderle irriconoscibili ai proprietari. Si tratta di alcuni dei reati che a vario titolo vengono mosse alle 11 persone, per la gran parte residenti del quartiere rom di via Acquabona, che sono state mandante a processo dalla giudice per le udienze preliminari di Crotone, Elisa Marchetto, che ha accolto la richiesta del pubblico ministero, Umberto Iurlaro.
Per loro il dibattimento inizierà il 24 settembre davanti al Tribunale di Crotone. Invece, solo una persona ha chiesto e ottenuto dalla gup di essere giudicata col rito abbreviato. Il procedimento è uno stralcio di un’inchiesta sul gruppo rom condotta dai carabinieri e coordinata dalla Dda di Catanzaro, la quale, non ravvisando la sussistenza dell’aggravante mafiosa per gli illeciti contestati, ha trasferito il fascicolo alla Procura di Crotone. Gli 11 imputati del processo ordinario: Giuseppe Amato (33 anni), Antonio Bevilacqua (40), Armando Bevilacqua (67), Damiano Bevilacqua (49), Rosa Bevilacqua (61), Rosetta Bevilacqua (48), Antonio Manetta (29), Cosimo Manetta (59), Nicola Manetta (36), Roberta Manetta (30) e Maria Scicchitano (30). Rito abbreviato per Pasquale Arabia (56).
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