Calabria

Giovedì 21 Novembre 2024

Calabria, il “caso balneari” sferza la Lega. Appelli all’unità dopo le critiche

Balneari: Breton, giuste concessioni tramite gara, resteranno

«La Lega non può che sostenere, come ha sempre fatto, gli interessi dei balneari, gli investimenti e l’occupazione esistente, migliorandola se possibile»: basterà quest'assunto, messo nero su bianco da Giacomo Francesco Saccomanno, a mettere tutti d’accordo nel Carroccio? Dopo un’iniziativa simile del consigliere regionale Pietro Molinaro, adesso è il commissario regionale a tentare di rimettere insieme i pezzi di un puzzle mandato all’aria dalle reazioni alla delibera della giunta Occhiuto, che di fatto “blinda” le concessioni demaniali esistenti

Prese di distanza

Se Forza Italia e FdI hanno sin da subito sostenuto l’iniziativa dell’esecutivo – prima Regione nel Paese – la Lega ha lanciato immediatamente segnali di guerra, primo fra tutti con il leader Matteo Salvini secondo cui «purtroppo non può essere una singola Regione a bloccare la direttiva Bolkestein» che impone gare pubbliche per le concessioni. Di fatto la Calabria ha deciso di non applicare la direttiva Bolkenstein in virtù della rilevata “non scarsità della risorsa spiaggia”, consentendo agli attuali concessionari di continuare ad operare e aprendo la strada alla messa a bando di porzioni delle attuali spiagge.

La scollatura

Mentre il governo sta lavorando a una legge che chiarisca il quadro (per Salvini «si può approvare anche settimana prossima»), sono gli sviluppi dello scacchiere politico a preoccupare il Carroccio. Di certo gli animi sono surriscaldati dalla campagna per le europee dell’8 e 9 giugno, ma non può sfuggire agli osservatori uno scollamento tra il livello nazionale e quello locale della Lega. Duri con Occhiuto, come Salvini, sono stati nei giorni scorsi il sottosegretario Claudio Durigon e i parlamentari Simona Loizzo, Tilde Minasi e Domenico Furgiuele. Meno lo sono Molinaro («la delibera della giunta regionale sulle concessioni è stata ispirata dalla Lega e ne siamo orgogliosi») e adesso Saccomanno, secondo cui «la questione dei balneari sta diventando un momento di scontro politico quando, invece, dovrebbe essere un tempo di insieme a tutela di tante famiglie e aziende che lavorano da anni per consentire un utilizzo adeguato delle nostre spiagge. Non è importante – aggiunge il coordinatore regionale – se la percentuale di utilizzo delle nostre coste sia al 10% oppure al 29%. Rilevante è che la differenza è libera e può essere utilizzata da chiunque».

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