Un piano d’ambito per sviluppare un volume di investimenti trentennale da 2,23 miliardi di euro, in grado di far cambiare passo al Servizio idrico integrato calabrese. È quello messo nero su bianco da Arrical, l’Autorità rifiuti e risorse idriche della Calabria, guidata dal commissario straordinario Bruno Gualtieri e il cui aggiornamento verrà illustrato il 29 maggio prossimo alla Cittadella regionale. Il piano definisce, quindi, il programma degli interventi, il modello gestionale e organizzativo e il piano economico finanziario. Parte da un’analisi della situazione e delle criticità nei segmenti idrico, fognario e depurativo per poi elaborare una strategia che parta dalle programmazioni finanziarie in capo a Comuni e Regioni proiettando le azioni verso l’entrata a pieno regime di un servizio idrico che dovrà essere gestito secondo criteri industriali. Il volume degli investimenti da oltre 2 miliardi sarà frutto di finanziamenti pubblici ma anche, in gran parte, di somme derivanti dalla tariffa (per circa 1,3 miliardi). «I finanziamenti pubblici – viene spiegato – saranno utilizzati in via prioritaria, come richiesto dalla Commissione europea, per superare le procedure di infrazione e risolvere le criticità nei segmenti di fognatura e depurazione e per tutelare la qualità della risorsa acqua, sia in termini ambientali che di utilizzo». L’assetto gestionale Il gestore unico (individuato in Sorical spa) conterà su un’articolazione territoriale organizzata su due compartimenti - Nord e Sud - e sette distretti: Cosenza, Corigliano-Rossano, Lamezia Terme-Vibo Valentia, Crotone, Catanzaro, Reggio Calabria, Locride; ci saranno anche cinque sportelli per ciascun capoluogo di provincia. Gli obiettivi Ottimizzazione del servizio e sostenibilità sono alcuni dei princìpi cardine del piano che mira infatti a garantire la qualità dell’acqua erogata e la continuità del servizio ma anche il rinnovo programmato di reti e impianti (per ridurre i costi di gestione e manutenzione), passando per il contenimento dei consumi energetici (elettrici) degli impianti: «La fornitura idropotabile è ampiamente basata sull’emungimento da pozzi in aree prossime alle coste e su numerosi impianti di sollevamento lungo le adduttrici». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria