Calabria

Sabato 30 Novembre 2024

Infrastrutture in Calabria: risorse col contagocce

Quasi due miliardi per ultimare la Salerno-Reggio Calabria

Coesione sì, ma... non troppa. Il decreto legge dal quale diverse categorie si aspettano miglioramenti e novità segna ancora il passo sul fronte della ricomposizione del gap infrastrutturale che caratterizza in maniera ormai cronica il Paese: da una parte un Centro-Nord che viaggia (è il caso di dirlo) a piena velocità, dall’altra un Mezzogiorno, e una Calabria, che continuano ad arrancare e che confidano di poter raccogliere qualche risultato concreto entro i prossimi anni a venire tra interventi in programma su strada ferrata e Statale 106. Colmare il gap significa, però, disporre anche di risorse in maniera congrua e costante. Al momento questa prospettiva non appare a portata di mano. E neanche il dl Coesione sembra poter dare un supporto adeguato in tale direzione. Di fatto al capo III, quando all’articolo 11 si parla delle “Disposizioni in materia di perequazione infrastrutturale per il Mezzogiorno”, viene indicato che al fine di promuovere il recupero del divario infrastrutturale «nonché di garantire analoghi livelli essenziali di infrastrutturazione e dei servizi a essi connessi» il Fondo perequativo infrastrutturale viene ridenominato Fondo perequativo infrastrutturale per il Mezzogiorno. Un’operazione di maquillage che da un lato rende tale fondo a uso esclusivo delle Regioni dell’area, ma che affatto incide sulla sostanza, almeno per il momento. Infatti, come si ricorderà, nei mesi passati il Fondo è stato oggetto di un drastico definanziamento. Un aspetto rilevato anche dalla Svimez che in audizione alla Commissione bilancio del Senato ricorda che dalla dotazione complessiva di 4,6 miliardi per il periodo 2022-2033 si è passati, con la Legge di bilancio 2024, a un taglio di 3,5 miliardi di euro, che ha portato a uno stanziamento di 100 milioni all’anno dal 2027 al 2033. Peraltro, riguardo agli interventi finanziabili attraverso questo Fondo, il decreto Coesione fa anche esplicito riferimento, al comma 2 dell’articolo 11, alla coerenza con le priorità indicate dal Piano strategico della Zes unica. Peccato che questo documento ancora non esista, come evidenziato dalla Gazzetta del Sud nelle scorse settimane. Al riguardo la Struttura di missione della Zes ha proceduto a organizzare alcuni tavoli tecnici per la sua definizione, ma a distanza di ormai quasi tre mesi dall’avvio della nuova entità unica un piano tanto essenziale ancora non è stato definito. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria  

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