Nei trent’anni di vita che Emergency ha festeggiato nei giorni scorsi c'è anche una “fetta” di Calabria. «Di Calabria e di Sud – aggiunge il responsabile del programma Italia dell'associazione Andrea Bellardinelli –. Perché il nostro impegno nasce nel 2009 a Palermo ed in Sicilia, per poi spostarsi in Calabria nel 2011, a tutela dei lavoratori stagionali che sono l'anello debole di una catena economica importante, prede di situazioni di grave sfruttamento. Siamo partiti dalla cura di queste persone che possono lavorare solo finché stanno bene, ma per noi cura è anche prevenzione, accoglienza, ascolto, orientamento». Che poi è quello che il Progetto Calabria ha portato prima a Rosarno (subito dopo la rivolta dei braccianti impiegati nella raccolta degli agrumi) e poi nel 2013 a Polistena, con l'apertura di un ambulatorio fisso che da allora affianca il Polibus, un ambulatorio mobile che gli stessi servizi li offre raggiungendo i luoghi in cui i braccianti vivono.
«Un pezzo di Costituzione su 6 ruote» lo definisce Bellardinelli, perché «è la Costituzione che prevede pari accesso alle cure ed al lavoro per tutti gli individui... e dunque non solo per i cittadini». Così «la parte prettamente sanitaria – spiega il coordinatore del Progetto Calabria Mauro Destefano – rappresenta il primo “aggancio” con queste persone, che quasi sempre sono migranti regolari ma spesso inconsapevoli dei loro diritti. Vivono e lavorano in situazioni a dir poco precarie, abitano in tendopoli o insediamenti lontani dai centri urbani: il che incide sul loro stato psico-fisico e gli rende difficilissimo l'accesso alle cure ma anche alle informazioni che potrebbero renderli consapevoli dei loro diritti».
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza
Caricamento commenti
Commenta la notizia