Processo d'appello da rifare per i fratelli Giuseppe Pullano, di 39 anni, e il 26enne Francesco di Isola Capo Rizzuto che nel 2021 finirono al centro di un'operazione della Procura di Crotone contro lo spaccio di droga e la detenzione illegale di armi. Lo ha stabilito la Cassazione che ha annullato con rinvio la sentenza con la quale, il 12 dicembre 2022, la Corte d'Appello di Catanzaro confermò la condanna di 6 anni, 6 mesi e 20 giorni di carcere ciascuno comminati in primo grado in abbreviato dal gup del Tribunale di Crotone. La Suprema Corte ha infatti disposto un nuovo giudizio di secondo grado per entrambi limitatamente all'accusa di detenzione di cocaina affinché i giudici motivino meglio la contestazione. «A fronte degli elementi emergenti dalla relazione tecnica» - scrivono gli ermellini - «la sostanza analizzata» non può essere definita «stupefacente in assenza di principio attivo». In pratica, osserva la Cassazione, «ai fini della configurabilità» del reato di detenzione di droga, a prescindere «dall'accertamento dell'entità del principio attivo presente nella sostanza», è «necessario dimostrare che questa abbia in concreto effetto drogante ovvero sia in grado di produrre alterazioni psico-fisiche».
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