Tra Commissione Europea, direttiva Bolkestein, Governo nazionale, Regione, Comuni, Tar, Consiglio di Stato e… chi più ne ha più ne metta resta una stagione estiva da salvare. E lo sanno bene i titolari delle concessioni demaniali a rischio: in ballo, per restare in Calabria, ci sono un giro di affari di milioni di euro e alcune migliaia di posti di lavoro. Basti pensate che su 614 km di spiagge, il totale di concessioni di demanio marittimo è 4.665, delle quali 1.677 per stabilimenti balneari. A fronte del Consiglio di Stato che ha bollato come illegittime le proroghe automatiche senza le gare pubbliche imposte dall’Ue, la necessità di una exit strategy per l’immediato si fa impellente. In questo momento, tra Comuni che pubblicano bandi di gara per la nuova assegnazione e altri che temporeggiano, regna il caos. Ed è in questo scenario più che complesso che, sul fronte normativo, ha deciso di muoversi la Lega presentando in Consiglio regionale una proposta di legge che punta a prorogare l’efficacia delle concessioni demaniali marittime in essere fino al 31 dicembre 2024. L’obiettivo è chiaro e manifesto: «Salvare la stagione estiva 2024 in attesa di una definizione del quadro normativo nazionale». Il testo, firmato dai consiglieri Pietro Molinaro, Giuseppe Gelardi, Filippo Mancuso, Giuseppe Mattiani e Pietro Raso punta a revisionare la legge regionale 17 del 2005 che ha demandato ai Comuni la gestione del demanio marittimo. «Nelle more della definizione del quadro giuridico nazionale, sulla base della interlocuzione in corso tra il Governo nazionale e le autorità europee», si legge nella relazione illustrativa del gruppo della Lega, la proposta appena depositata «può costituire lo strumento legale per assicurare l’utilizzo del demanio marittimo in Calabria, nella stagione estiva 2024». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria