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Scuola in Calabria, il dimensionamento fa paura. Intanto regna l'incertezza

Con l’ultima campanella vicina, si guarda con preoccupazione alla ripresa di settembre Mega istituti e mobilità per i dirigenti Codispoti (Uil): regna l’incertezza. Denaro (Cgil): qualità in calo

I presidi resteranno in sella, ma chissà dove, e soprattutto non sarà facile fare quadrare tutti i conti negli anni post dimensionamento. Magari riceveranno una raddrizzata gli aspetti economici, ma di sicuro soffriranno quelli pedagogici ed educativi, considerati che alcuni dirigenti scolastici saranno chiamati a gestire sino a ventisette e ventotto sedi nel Catanzarese, addirittura trentatré nel Vibonese. A volte con 1.500 studenti da curare. Serviranno miracoli o giù di lì. Lo denuncia il segretario regionale della Flc Cgil, Mimmo Denaro, sottolineando che non ci saranno esuberi, considerate anche le molte reggenze, però l’orizzonte è ugualmente poco roseo perché dovranno cambiare sede di servizio, tra l’altro su base regionale.

Diamo i numeri

In tre anni, ricostruisce Denaro, la Calabria perderà 84 autonomie (79 dal prossimo settembre con per 7 una deroga che varrà solo un anno), 2 nel 2025 e altre 3 nel ’26-’27. Al termine del triennio, quindi, sarà tagliato il 23,3% delle autonomie attuali. «Con questi numeri sarà inevitabile un abbassamento della qualità. Lo denunciamo da tempo, anche prima che la politica si accorgesse del caso, ma siamo inascoltati», stigmatizza il leader regionale della Flc Cgil. Che sigilla: «A prescindere da quello che dice Valditara, la situazione sarà ulteriormente peggiorata con l’abbinamento dell’Autonomia differenziata targata Calderoli».

Poche speranze per gli “esuli”

Al Dimensionamento bisogna aggiungere il concorso per dirigenti scolastici in svolgimento (giovedì 23 la preselettiva anche in Calabria) che promuoverà undici nuovi presidi da impegnare tra Pollino e Stretto, quindi limitando ulteriormente le speranze di ritorno per i neo dirigenti che hanno superato l’ultimo concorso che era su base nazionale e quindi sono impegnati un po’ ovunque. Sono una ventina e sognano di tornare in qualche modo, ma non riescono. Tant’è che alcuni stanno addirittura pensando di lasciare il ruolo pur di riuscire a a riavvicinarsi a casa.

Mobilità dietro l’angolo

Critico anche il segretario regionale della Uil Scuola Rua Andrea Codispoti: «A seguito del Dimensionamento molti dirigenti scolastici saranno dichiarati perdenti posto e quindi posti in mobilità. Tra di loro regna sovrana l'incertezza, in quanto non sono chiari i criteri che saranno applicati in questa fase così delicata, che investe il futuro non solo dei singoli dirigenti ma anche e soprattutto il destino di intere comunità educanti (docenti, personale ata, alunni e famiglie). Il ministero è in forte ritardo e sta ancora raccogliendo i dati per determinare le fasce di complessità dei nuovi istituti scolastici a seguito del dimensionamento e non ha convocato le drganizzazioni sindacali per discutere i criteri sulla mobilità», chiude Codispoti.

 

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