Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Dighe in Calabria, le grandi incompiute

Progetti rimasti sulla carta e costi raddoppiati: così diverse infrastrutture sono diventate monumenti allo spreco

Il cantiere della diga sul Melito nel territorio di Gimigliano, in provincia di Catanzaro

Costi raddoppiati, progetti rimasti sulla carta, sprechi e inefficienze. Un dato è certo: le dighe calabresi occupano un posto di rilievo nella classifica delle grandi incompiute. L’ultima relazione del commissario governativo all’emergenza idrica, Nicola Dell’Acqua, messa nero su bianco dopo una visita in alcuni siti calabresi, conferma una sensazione diffusa. Le infrastrutture pensate per arginare siccità e crisi idriche in Calabria si sono spesso trasformate in monumenti allo spreco.
Uno di questi è sicuramente rappresentato dalla Diga del Melito, nella zona di Gimigliano, sulle colline che sovrastano la città di Catanzaro. La storia dell’invaso mai realizzato è lunga e affonda le radici addirittura nel 1983, da un progetto messo a punto dalla Cassa del Mezzogiorno. Gli agricoltori l’aspettano spasmodicamente da circa 40 anni, è già costata 104 milioni di euro, ma l'acqua ancora non si vede L’appalto iniziale è di 98 milioni, sul costo stimato pari a 260 milioni. Il cantiere ha aperto e chiuso a singhiozzo nel corso degli anni. Tanto che nel 2020 il Ministero delle Infrastrutture dispone la revoca della concessione per realizzare l’invaso e due anni più tardi intima al Consorzio di bonifica Jonio catanzarese la restituzione dei fondi erogati.
Più a Nord, nel Cosentino, la situazione non cambia. Qui si trova quella che recentemente il Sole 24 Ore ha definito la «più grande incompiuta d’Europa». Si tratta della Diga dell’Esaro, opera pensata qualche decennio fa per assicurare l’acqua ai campi agricoli della Piana di Sibari e assicurare il fabbisogno idrico a buona parte della provincia.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia