Tanto tuonò che alla fine davvero piovve. Si torna indietro, infatti, sul contestato decreto di riordino della rete ospedaliera. La struttura commissariale che guida la sanità calabrese ha emanato un nuovo provvedimento in sostituzione del decreto numero 69 del 14 marzo che aveva sollevato molte polemiche dai territori, in particolare dall’area del Lametino. La rotta è corretta, ma in parte. Spulciando le tabelle allegate al nuovo atto vengono ripristinati inumeri del primo decreto sulla rete ospedaliera, adottato a luglio dello scorso anno, con riferimento in particolare alle strutture complesse pubbliche - altro non sono che i primariati -, che saranno oltre 300 (306 per la precisione, nel Dca del 14 marzo scorso erano inferiori a 300): in sostanza è prevista la piena funzionalità del Laboratorio di Analisi a Polistena, Genetica medica al Gom di Reggio Calabria, Chirurgia vascolare all’Annunziata di Cosenza, Nefrologia a Crotone, Recupero e Riabilitazione a Castrovillari e Polistena e Pediatria a Lamezia Terme. Le novità riguardano anche l’Azienda ospedaliera unica “Dulbeco” di Catanzaro, con il mancato taglio dei cosiddetti “doppioni” (25) previsti nel famigerato Dca del 14 marzo. È probabile che il nuovo assetto sia anche il frutto delle recenti interlocuzioni avute dal commissario-governatore Roberto Occhiuto con i vertici del Ministero della Salute, che in ogni caso dovranno validare in maniera definitiva il documento che ridisegna l’offerta assistenziale sul territorio. Per quanto riguarda la dotazione complessiva, il Dca mantiene sostanzialmente i numeri invariati per quanto riguarda la dotazione programmata di posti-letto, parti a 6.694 posti letto, di cui 4.718 pubblici e 1.976 privati. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria