Una piaga che va avanti da decenni e che – nonostante il dato sia in costante contrazione nel corso degli ultimi anni – colloca la Calabria in testa a livello nazionale. Stiamo parlando dell’abusivismo edilizio che deturpa il paesaggio. A livello nazionale, nel 2021 (anno in cui sono stati aggiornati i dati validi ai fini dell’adozione del Piano rifiuti calabrese) la proporzione è di 15,1 abitazioni abusive ogni 100 autorizzate, ancora elevata ma in allontanamento dai livelli raggiunti nel 2015-17, quando le nuove abitazioni illegali si stima fossero pari a circa il 20% di quelle autorizzate. «L’andamento decrescente dei dati è concorde in tutte le ripartizioni, ma le differenze territoriali sono estremamente marcate: il fenomeno dell’abusivismo, infatti, si concentra soprattutto nel Sud e nelle Isole ed è presente in misura non trascurabile nelle regioni del Centro mentre può considerarsi marginale in quelle del Nord (Tabella 37). La Calabria registra valori molto più alti della media nazionale e anche superiori rispetto al Sud. I valori più alti si registrano in Campania seguita dalla Basilicata e Calabria e dalla Sicilia». Così riporta l’allegato al Piano regionale sul rapporto ambientale dei rifiuti in Calabria. Una situazione difficile da gestire in Calabria dal momento che molti fenomeni di abusivismo si registrano anche in zone altamente a rischio frane, alluvioni e allagamenti con evidenti pericoli anche per l’incolumità pubblica. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria