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Calabria, il Garante regionale Muglia a Roma: "Nelle nostre carceri carenze di organico"

Il nuovo collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà – il Presidente Felice Maurizio D’Ettore, Irma Conti e Mario Serio – ha incontrato nei giorni scorsi a Roma nella Sala Valadier del palazzo di piazza del Popolo, sede della Caserma “Giacomo Acqua” dell’Arma dei Carabinieri, i Garanti regionali dei diritti delle persone private della libertà personale, il Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali, Samuele Ciambriello e la segretaria generale della Cassa delle Ammende, Sonia Specchia.

Il Presidente del Garante ha rimarcato l’importanza, nel momento attuale contrassegnato da criticità di particolare rilevanza, di risposte unitarie, condivise e concrete nel rispetto delle diverse sensibilità, sottolineando come la finalità sia il valore della persona nella sua interezza. Secondo D’Ettore la strada è quella tracciata dalla Carta costituzionale: in questa direzione si inserisce l’impegno e l’attenzione del Garante nazionale rispetto al tema importantissimo e trasversale della tutela della salute in tutti i luoghi di privazione della libertà. Il Garante dei diritti delle persone detenute della regione Calabria, Luca Muglia, ha indicato le criticità del territorio calabrese, dal sovraffollamento alle difficili condizioni di detenzione, dalle carenze di organico alle difficoltà della sanità penitenziaria. L’avvocato Muglia ha evidenziato anche la funzione delicata dei Garanti, chiamati ad assolvere ad un duplice compito: il monitoraggio sui livelli di tutela dei diritti della persona detenuta e l’individuazione di soluzioni possibili in ragione del ruolo istituzionale conferitogli dalle leggi regionali. Il Garante regionale, membro del direttivo della Conferenza dei Garanti, ha segnalato gli errori di sistema e la necessità di soluzioni normative urgenti: “Dall’incontro con il Garante nazionale sono venuti riscontri importanti: disponibilità reciproca, ottima sinergia e unione d’intenti”, ha concluso Muglia. Le conseguenze della nuova fase di stretta collaborazione tra Garanti saranno la prossima sottoscrizione di un Protocollo di intesa di coordinamento delle attività comuni, volto a raggiungere i primi risultati concreti e la imminente creazione di gruppi di lavoro tra il Collegio del Garante e la Conferenza dei Garanti territoriali, tesa anche a richiedere la partecipazione dei Dipartimenti ministeriali interessati nelle materie di rispettiva competenza.

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