È un bene la razionalizzazione dei reparti dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Dulbecco” di Catanzaro ma occorre seguire un criterio diverso, che non privilegi la componente universitaria rispetto a quella ospedaliera, da quello indicato nel Dca 69 appena varato dal commissario ad acta Roberto Occhiuto. A sostenerlo sono le organizzazioni sindacali Cimo-Fesmed, Anaoo-Assomed, Aaroi, Fvm, Fassid, Uil-Fp, Cisl-Medici dell’Aou, che si dicono «preoccupate» da quanto emerso nel Dca sulla riorganizzazione della rete ospedaliera che prevede che da subito, entro 5 anni, ci sia l'accorpamento dei reparti dell’Azienda al fine di eliminare i “doppioni”.
Le organizzazioni sindacali sono contrarie all’applicazione di questo Dca in quanto ritenuto «scorretto nel metodo e nel merito». La situazione attuale, con ben 80 strutture complesse, viene riconosciuta come «insostenibile da tutti i punti di vista, a partire dal piano economico finendo al piano funzionale». Difatti, precisano, la posizione di contrarietà «non vuole essere un tentativo pretestuoso per il mantenimento dello status quo». Il loro riferimento va tutto al metodo previsto per l’attribuzione delle Strutture operative complesse (Soc) e Unità operative complesse (Uoc), «perché andrebbe a favorire inevitabilmente i docenti universitari sull'attribuzione delle Soc/Uoc, svilendo l’attività di tanti dirigenti ospedalieri che negli anni hanno concentrato la loro attività medica alla cura dei pazienti e non alla ricerca».
Evidenziano, quindi, «il rischio che tanti professionisti, vedendosi limitate le possibilità di avanzamento di carriera, decidano di emigrare verso altri contesti lavorativi». Ma non c’è solo questo aspetto.
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