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Bollette e rincari del cibo, stangata per le famiglie in Calabria

Il disagio è fatto di colonie sempre più vaste di esseri umani che faticano a gestire la sostenibilità della spesa familiare in mezzo a smottamenti a catena dentro gli argini della resilienza sociale sempre più provata. La Calabria continua a sprofondare tra prezzi al consumo troppo alti e salari troppo bassi. La narrazione dello scenario attuale è fatta di numeri e diagrammi che quotidianamente accendono e spengono il fuoco dell’inflazione. L’Istat ha chiuso il cerchio attorno alle stime del carovita di febbraio con un aumento medio nella regione di 0,6% su base annua e, comunque, in lieve calo rispetto al dato di gennaio. Sembrerebbe una buona notizia ma l’arroganza dei listini dei beni alimentari (con una spesa aggiuntiva che in media supera i 170 euro all’anno) ci riporta in un dedalo di dubbi. La crisi morde le famiglie con un carrello che costa di più e pesa di meno. Sono, soprattutto, le quotazioni degli alimentari a non mostrare segni di cedimento. Prezzi alti che costringono a rinunce per garantire la tenuta dei conti domestici.
Allarme Confapi La sofferenza è entrata in ogni casa. Ma non è un gran momento pure per le piccole e medie imprese. Il leader regionale delle pmi private, Franco Napoli, non ha dubbi: «Due anni di caro-prezzi hanno influito pesantemente su redditi e capacità di acquisto delle famiglie e pmi. La fiducia degli imprenditori calabresi è calata sensibilmente, ha subito una battuta d’arresto. La crisi di Suez, il rincaro del petrolio e il conseguente rinvio dell’atteso taglio tassi da parte della Bce, alimentano le incertezze. In particolare, l’inflazione presente nel settore energetico ha concorso a far salire il costo delle bollette, avendo contribuito ad impennare gli indici dei prezzi al consumo del gas del 60,4 per cento e della luce del 93,1 per cento. I fornitori di energia hanno aumentato in misura rilevante la quota fissa presente nelle bollette, ovvero l’importo che può essere considerato pari a un canone mensile. L’aumento del costo dell’energia e delle materie prime diventa un’emergenza sociale con nuovi rischi operativi per le imprese e per la tenuta dei bilanci.

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