Un tempo considerati i “dottori per eccellenza”, oggi non se trovano (quasi) più. Stiamo parlando dei camici bianchi di medicina generale - i cosiddetti medici di famiglia - attraverso i quali poter accedere a tutti i servizi e prestazioni inclusi nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Uno studio condotto dalla Fondazione Gimbe in base ai dati forniti dalla Struttura interregionale sanitari convenzionati e riferiti all'anno 2022 conferma una tendenza preoccupante già portata alla luce nei mesi scorsi da Agenas. Tra il 2023 e il 2026 sono 504 i sanitari calabresi che hanno compiuto o compiranno 70 anni di età raggiungendo così l'età massima per la pensione (deroghe escluse). Considerando l'età di pensionamento ordinaria di 70 anni e il numero borse di studio per gli anni 2020/2023, nel 2026 il numero dei medici di medicina generale diminuirà di 135 unità rispetto al 2022. Si capisce, dunque, con tali cifre, come il sistema di assistenza territoriale - in un contesto particolare, soprattutto per caratteristiche orografiche, come quello calabrese - sia destinato a rivelarsi lacunoso. E ciò nonostante in questa regione il numero massimo di 1.500 assistiti per medico di medicina generale venga superato dal 27,3% del totale degli appartenenti alla categoria, molto al di sotto della media nazionale che è pari al 47,7%. «Il numero medio di assistiti per medico di famiglia al primo gennaio 2023 nell'intera regione - riferisce il report - è pari a 1.202 a fronte di una media nazionale di 1.353». Secondo la stima di Gimbe, che prevede un rapporto di un medico ogni 1.250 assistiti (valore medio tra il massimale di 1.500 e l'attuale rapporto ottimale di 1.000), al 1° gennaio 2023 tra il Pollino e lo Stretto non si sono rivelate carenze di tali figure sanitarie. Questo non toglie che nell’arco temporale 2019-2022 i medici di medicina generale nella regione si sono comunque ridotti del 14% rispetto alla media nazionale che delinea un calo dell'11%. In relazione al quadro anagrafico: nel 2022 l'89,4% dei medici di famiglia aveva oltre 27 anni di laurea, prima tra le regioni rispetto alla media nazionale che è del 75,3%.
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