Che la situazione sia di piena emergenza è cosa nota: il territorio cade a pezzi, sotto i colpi di incendi, alluvioni, mareggiate e soprattutto inerzia di chi dovrebbe intervenire. L’ha ricordato nei giorni scorsi l’Ordine dei geologi dopo l’ennesima frana costata la vita – a Reggio – a un dipendente di IdroRhegion, ma basta fare un giro dalle coste alle montagne per accorgersi di quanto ci sia da fare, in termini di prevenzione ma anche di messa in sicurezza. Concetti che ribadisce, adesso, la Giunta regionale con un apposito di indirizzo su “interventi per la mitigazione del rischio idraulico e da erosione costiera”. La delibera approvata nei giorni scorsi prende atto della necessità di “realizzare interventi e misure a tutela del territorio finalizzati alla mitigazione del rischio idraulico dei corsi d’acqua” e dà mandato agli uffici di predisporre un “Programma per il riefficientamento e il ripristino della funzionalità delle opere di difesa costiera esistenti”. Il programma di mitigazione del rischio idraulico dei corsi d’acqua, secondo quanto disposto dall’Esecutivo Occhiuto, sarà finanziato con i fondi della legge 213/2023 (la Finanziaria 2024). A concretizzare le priorità e le linee d’intervento sarà il dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, incaricato di adottare «apposito atto di individuazione degli interventi oggetto di finanziamento, completo del Codice unico di progetto (Cup) e del relativo importo per ciascun intervento, nel rispetto della tempistica normativamente fissata». Le somme, ovviamente, non basteranno rispetto a quanto c’è da fare. Ecco perché la stessa Giunta dispone di «procedere con successive deliberazioni a destinare le ulteriori risorse che si renderanno disponibili per il finanziamento e l’attuazione dei programmi». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria