Calabria

Martedì 14 Maggio 2024

Calabria, giù il potere d’acquisto: l’inflazione pesa sui risparmi

L’arrogante e indisciplinato percorso dell’inflazione nell’ultimo biennio è descritto da una trama che riporta alla luce le pietre di quel passato di dolore e di affanni del biennio di pandemia. L’illusione della ripresa è stata spazzata via dai rincari che hanno frenato i consumi e piegato le famiglie verso un destino di sofferenza. Nel cono d’ombra sono finite le poche certezze economiche ed occupazionali e la povertà ha cominciato a scorticare anche i ceti sociali privilegiati. In questi ultimi due anni è cresciuto l’indebitamento domestico, con un potere d’acquisto ridotto dai rincari dei prodotti energetici e dal costo del denaro che ha raggiunto indici stellari.

Il salasso nostrano

In Calabria la consistenza dei depositi bancari al 31 dicembre del 2021 era di 28.682 milioni di euro. La perdita del potere d’acquisto a causa dell’inflazione, nell’ultimo biennio (2022-2023), è stata stimata in 3.399 milioni di euro. Stime che generano una riduzione procapite di 4.205 euro a famiglia. A livello provinciale, invece, la perdita di potere d’acquisto più elevata si sarebbe registrata a Vibo Valentia (al 79.mo posto nella graduatoria nazionale) con un importo medio per deposito bancario pari a 4.820 euro. Un gradino più in basso c’è Cosenza con una perdita di potere d'acquisto di 4.786 euro in due anni. Catanzaro è più indietro e si ferma a 3.867 euro, a Reggio, invece, una riduzione di 3.828 euro. Sull’ultimo gradino della scala provinciale, riposa Crotone con una perdita di potere d'acquisto 3.032 euro, calcolata su una consistenza di risparmi di appena 1.536 milioni.

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