Non viene combattuta attraverso l’utilizzo di missili e munizioni, eppure è una guerra che fa lo stesso molta paura. Si tratta dei “conflitti informatici” capaci di mettere in ginocchio Stati e governi. L’attuale quadro geopolitico aumenta a dismisura il rischio di un’escalation a seguito di un cyberattacco, con conseguenze potenzialmente devastanti. È soprattutto per tali motivi che la Giunta calabrese, sulla scia delle raccomandazioni arrivate da Roma, ha varato recentemente il “Piano strategico di cybersecurity 2024-2027” della Regione, che individua le linee di indirizzo per gli interventi da attuare nel breve, medio e lungo termine per potenziare le capacità cyber dell’Ente e supportare il raggiungimento degli obiettivi di crescita per una digitalizzazione sicura e resiliente. Il Piano strategico si articola in 5 principali componenti che, complessivamente, contribuiscono a definire ed attuare le linee strategiche della Regione in ambito cybersecurity: visione e missione, driver, obiettivi, linee di indirizzo degli interventi, fattori critici di successo. In particolare, all’interno del documento sulla cybersecurity sono delineate 51 linee di indirizzo degli interventi funzionali al raggiungimento degli obiettivi prefissati, alle quali è stato attribuito un livello di priorità. Gli interventi avviati In continuità con gli interventi realizzati negli anni precedenti in tema cybersecurity e gestione infrastrutture, nell’ultimo periodo meritano una menzione i progetti già avviati e finanziati interamente dall’Agenzia nazionale per la cybersicurezza (Acn): uno teso a rafforzare la impermeabilità di alcuni processi e sistemi/applicazioni maggiormente critici messi a disposizione dalla Regione così come dalle Aziende sanitarie e ospedaliere calabresi; l’altro volto a migliorare alcuni processi in ambito normativo privacy così come di gestione degli asset e dei fornitori e dei rischi ad essa associati. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria