Registrato il via libera alla riforma, ora si riflette sulla soppressione in Calabria nel prossimo triennio di 84 istituzione scolastiche (79 già dal 2024-25). Il dimensionamento è stato reso possibile dall’accorpamento, soprattutto nel settore del primo ciclo, di un buon numero di istituzioni. E pur se la Regione ha inteso, come più volte ribadito dalla vicepresidente Giusi Princi, salvaguardare le aree interne e periferiche dando seguito a quelle che sono linee-guida stabilite a livello nazionale, sono diverse le “distorsioni” prodotte da una rivoluzione così radicale. Più precisamente, la fusione complessiva di 123 istituzioni scolastiche del primo ciclo ancora funzionanti in questo anno scolastico ha ridotto dal prossimo anno a 58 il numero delle istituzioni accorpate (65 in meno), caricando queste ultime di una responsabilità organizzativa e gestionale rilevante. Infatti, le 892 scuole dipendenti dalle 123 istituzioni scolastiche tuttora funzionanti verranno tutte prese in carico dal prossimo settembre dalle 58 accorpanti. In questo anno di lezioni, secondo uno studio realizzato da “Tuttoscuola” e basato su una elaborazione dei dati del Ministero dell’istruzione e del merito, il carico gestionale di 892 scuole e plessi per ognuna delle 123 istituzioni scolastiche è in media di 7,25 scuole per ogni istituzione; ma dal 2024-25 il carico invariato di quei 892 istituti, distribuito su 58 istituzioni, porterà a una media di 15,38 scuole per ogni realtà. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria