Un gomitolo lungo 852 chilometri. Non appartiene a nessuno ma rappresenta metaforicamente la lunghezza delle linee ferroviarie in esercizio amministrate da Rete ferroviaria italiana (Rfi) in Calabria. Binari lungo i quali (forse) un giorno correrà l'Alta velocità e che è composta da tratte sia a singolo sia a doppio binario. Le direttrici interessano sia la costa tirrenica, che costituisce la linea principale, percorsa dai vettori più veloci, sia quella ionica che le trasversali da Paola a Sibari e da Lamezia a Catanzaro Lido. Una buona parte della rete è gestita da complesse tecnologie di comando e controllo a distanza, governate da dei macro-coordinamenti. Tuttavia si rende necessaria una costante manutenzione. Ed è proprio quella che adesso più parti invocano dopo la tragedia di martedì sera nel territorio di Corigliano Rossano, l'ultima di una lunga scia di sciagure che hanno funestato nel corso degli ultimi decenni questi territori. Se da un lato il ministro Matteo Salvini annuncia investimenti pari a 500 milioni per incrementare i sistemi di sicurezza sui passaggi a livello, dall'altro il tema di accelerare con gli interventi sulla tratta jonica diventa sempre più centrale. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria