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Finanziate per il turismo in Calabria, navigavano... in Sicilia: quattro condanne

Corte dei conti

Comprate grazie a un finanziamento pubblico per incentivare il turismo in Calabria, le imbarcazioni sarebbero state invece utilizzate in Sicilia: da Capo d’Orlando e Portorosa avrebbero fatto la spola con le Eolie, mentre a Reggio e nella Costa Viola nessuno le ha mai viste. Ad accendere i riflettori sul caso è stata la Guardia di Finanza, nel 2021: ne sono scaturite un’inchiesta penale, sfociata anche nel sequestro di almeno due imbarcazioni, ed una vertenza contabile. E proprio su questo fronte arrivano in questi giorni due sentenze di condanna della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti: due società con sede a Reggio, e i relativi legali rappresentanti, dovranno risarcire la Regione di 162.096 euro una e di 180mila euro l’altra, oltre a rivalutazione monetaria e interessi legali. Le somme sono esattamente quelle incassate, secondo i giudici contabili indebitamente.
La questione sta tutta nell’utilizzo dei finanziamenti dell’Unione Europea, messi a bando dalla Regione e finalizzati all’acquisto di grandi imbarcazioni da diporto, come barche a vela o catamarani, che avrebbero dovuto incentivare il turismo calabrese, con i relativi benefici occupazionali, e che invece solcavano i mari siciliani. Gli imprenditori, secondo quanto contestato dalle Fiamme Gialle e dalla Procura regionale della Corte dei Conti, avrebbero infatti impiegato i natanti su rotte ricadenti al largo della Sicilia nord-orientale e nelle isole Eolie.
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