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Calabria, ancora norme speciali per guarire la sanità

In Senato spunta l’emendamento di FI per prolungare di altri 12 mesi il decreto Calabria. La priorità rimane sempre l’innalzamento dell’offerta sanitaria e dei Livelli di assistenza

C’è innanzitutto «l’apprezzamento» per gli «sforzi compiuti» di fronte a «una situazione complessa», ma anche la consapevolezza che la strada verso il risanamento della sanità in Calabria è ancora lunga. Già, perché a dispetto delle frasi di circostanza sulla fuoriuscita di questa Regione dal commissariamento governativo pronunciate ieri alla Cittadella dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, dietro le quinte in Parlamento si lavora all’ennesima proroga del decreto Calabria. La conferma arriva dall’emendamento al cosiddetto “decreto proroghe” depositato nei giorni scorsi a Palazzo Madama dal senatore Claudio Lotito (FI) e finalizzato a spostare in avanti di 12 mesi il termine (l’ultima scadenza è fissata al 31 dicembre 2023) del regime speciale per la sanità calabrese. Analogamente a quanto disposto dalle proroghe precedenti, si stabilisce una nuova scadenza per la conferma dei commissari straordinari di Asp e Ao (60 giorni dalla data di entrata in vigore della norma di proroga) e viene eliminato il divieto - già sanzionato dall’Ue - di intraprendere procedure di pignoramento nei confronti di Asp e Ao.

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