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Terzo settore cruciale per la Calabria, serve una legge regionale

a necessità di un intervento legislativo, come avvenuto in altre regioni, si alza dagli Stati generali in programma sino a oggi a Mendicino

Sabbatini (Istat), Mollace, Righetti (Acri), Licursi (Unical)

Disuguaglianze, autonomia differenziata, presente e futuro del sud, idee dal basso. Cartellone ricco di spunti per i due giorni dedicati agli Stati generali del terzo settore al via ieri, per la prima volta in Calabria, al “Parco degli Enotri” di Mendicino. Oggi la seconda giornata dell’appuntamento promosso dal Forum del terzo settore Calabria, dalla fondazione CariCal e dai tre Csv calabresi (Cosenza, Calabria Centro e Reggio). La scelta cosentina è motivata dall’indicazione della città dei Bruzi quale capitale italiana del volontariato 2023. «L’iniziativa nasce dalla volontà di affrontare le sfide socioeconomiche che caratterizzano la regione, valorizzando al contempo risorse e soluzioni possibili», sottolineano gli organizzatori. Che aggiungono: «Creare un contesto di dialogo in cui esplorare opportunità di sviluppo equo e sostenibile, promuovere un dialogo tra tutti gli attori coinvolti, costruire collaborazioni».
Il portavoce del forum regionale, Luciano Squillaci, indica nella due giorni di Mendicino «l’occasione per avviare, come avvenuto in altre regioni, un processo condiviso per la definizione d’una legge regionale del terzo settore che ne riconosca l’utilità sociale e favorisca i rapporti con la pubblica amministrazione nei percorsi di co-programmazione e co-progettazione».

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