La Cgil è pronta ad impugnare il decreto firmato dai ministri Giuseppe Valditara e Giancarlo Giorgetti sul dimensionamento scolastico. Secondo quanto previsto, sarebbero infatti 900 le autonomie scolastiche da tagliare entro il prossimo anno in tutta Italia. Di queste ben 79 sono in Calabria. «È vero che lo smantellamento della scuola parte dal lontano e che non tutto può essere imputato a chi governa oggi - sono le parole della segretaria nazionale della Flc Cgil Gianna Fracassi ha pronunciato a Crotone, durante un convegno proprio sul tema dei tagli alla scuola – ma l’ultimo decreto, quello che va a sottrarre ai territori più fragili le autonomie scolastiche, appartiene a questo governo e a questo noi ci opporremo con tutte le nostre forze. Se è vero che la scuola è da anni oggetto di tagli oggi stiamo sicuramente peggiorando la situazione».
La fotografia dell’istruzione calabrese che ieri la Cgil ha portato al convegno organizzato a Crotone all’interno del Museo di Pitagora, parla di un futuro dove il divario con gli studenti delle altre regioni aumenta sempre di più. Filippo Sestito di Arci ha portato all’attenzione i numeri diversi del tempo pieno tra gli studenti del nord, per i quali l’accesso è garantito ad oltre il 40% degli alunni, contro i pari età del Sud, dove al tempo prolungato può accedere solo il 12% degli studenti. Numeri che penalizzano poi l’occupazione, soprattutto quella femminile. Ovviamente al Sud la carenza è soprattutto quella infrastrutturale: «Una parte degli investimenti del Pnrr - ha proseguito poi la Fracassi - dovrebbe essere investita per l’edilizia scolastica ma per lo stato in cui si trovano gli edifici delle scuole e delle università italiane le risorse non bastano, non lo risolveremo entro il 2026. E questo riguarda la sicurezza e la salute dei nostri studenti. Tanti investimenti sulla digitalizzazione ma ne dovremmo avere molti di più per l’edilizia».
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