Maxiprocesso “Rinascita Scott” contro i clan del Vibonese, la difesa di Pittelli scalda i motori: «La requisitoria va “igienizzata”»
La prima arringa l’aveva fatta a luglio l’avvocato Guido Contestabile, ieri invece nell’aula bunker di Lamezia è toccato a Salvatore Staiano preparare il terreno all’intervento clou – previsto per sabato – che lui stesso produrrà in difesa, tra gli altri, anche di Giancarlo Pittelli, già parlamentare e figura chiave del maxiprocesso scaturito dall’inchiesta “Rinascita Scott” condotta dalla Dda di Catanzaro contro i clan del Vibonese. Tra citazioni che spaziano dal Prometeo di Eschilo ai pronunciamenti della Cassazione, con la consueta verve retorica condita da riferimenti giuridici, il penalista ha tracciato un quadro introduttivo in vista della trattazione delle singole posizioni dei suoi assistiti. Appellandosi al collegio giudicante affinché compia un’operazione di «igiene probatoria» rispetto alle prospettazioni accusatorie. In particolare Staiano in diversi passaggi ha fatto riferimento proprio a Pittelli (e all’imprenditore Mario Lo Riggio) ma non prima di aver articolato una premessa sui passaggi «storico-sociologici» dell’impianto accusatorio che a suo dire non hanno portato a sviluppi probatori e fattuali, facendo più volte riferimento alle «massime d’esperienza» e a come sono state spesso definite dalla Cassazione. Fuori dai tecnicismi, il penalista ha reputato la sua stessa premessa come «necessaria» al collegio giudicante del maxiprocesso per valutare «tutta la materia fluida» confluita nel procedimento. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria