Al netto di singole situazioni di criticità, e delle polemiche istituzionali che di recente hanno riguardato il Reggino, sul versante della gestione dei rifiuti l’estate, nell’area centrale della Calabria, sta trascorrendo senza i picchi emergenziali che a volte in passato hanno funestato la stagione più calda. Il dato generale è oggettivo, ma va anche rilevato che ancora la riforma del settore avviata con la costituzione dell’unico ente di governo d’ambito regionale (Arrical) è tutt’altro che compiuta. Si sta insomma andando avanti con soluzioni tampone, ma è anche in corso da mesi un non semplice lavoro di programmazione che, almeno stando agli annunci, entro la fine dell’anno dovrebbe portare a delle novità sostanziali. La deadline di dicembre è infatti stata fissata dai vertici di Arrical per arrivare, almeno nell’area delle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia) alla gara d’appalto per affidare a un unico gestore il ciclo dei rifiuti sul territorio, dalla raccolta al trasporto, dal conferimento alla bollettazione.
Intanto, specie per la gestione di alcuni poli pubblici di trattamento (quelli di Corigliano Rossano, Crotone e Lamezia Terme, mentre invece sono in essere i contratti per quelli di Catanzaro, Gioia Tauro, Siderno e Reggio Calabria), si sta andando avanti di proroga in proroga. L’ultima, che riguarda il periodo che va dal primo luglio al 31 dicembre di quest’anno, ha prolungato la gestione degli impianti di Corigliano Rossano e Lamezia appannaggio della Ekrò Scarl (per un importo stimato, rispettivamente, in 1,6 e 1,5 milioni di euro), e di quello di Lamezia della Logica Scarl (12 milioni di euro). Contestualmente è stata però anche avviata la gara d’appalto sopra soglia comunitaria per la quale nei giorni scorsi si è registrato un piccolo intoppo: a seguito di una specifica richiesta di chiarimento pervenuta da un operatore economico, è stato riscontrato un errore materiale nella quantificazione del costo del personale nei poli di Crotone e Corigliano Rossano, dunque si è dovuto procedere alla rettifica modificando i relativi quadri economici.
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