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Appello dei presidi con la valigia: “Necessaria una vertenza Calabria”

I presidi impegnati fuori regione denunciano le ottanta sedi in reggenza. I sindacati rispondono alle contestazioni dei docenti “invisibili”: «Non siete stati esclusi da nulla, semplicemente mancano i posti»

«Non esclusioni dalle operazioni, ma solo mancanza di posti, come previsto dal Contratto collettivo nazionale integrativo (Ccni)». I sindacati regionali della scuola rispondono in coro ai cosiddetti invisibili che ritenevano anche le sigle sociali responsabili del loro il mancato rientro in Calabria grazie ai movimenti della mobilità annuale, a cominciare dalle assegnazioni provvisorie. C’è una nota congiunta firmata da Domenico Denaro della Flc Cgil, Raffaele Vitale della Cisl Scuola, Andrea Codispoti della Uil Scuola, Aldo Romagnino dello Snals Confsal e Antonino Tindiglia della Gilda Unams.
«Alcuni docenti – scrivono – sono stati esclusi dalle operazioni di assegnazione provvisoria interprovinciale su sostegno facendo riferimento a coloro che sono stati assunti a seguito delle procedure di nomina previste dal DL 73/2021 e dal DL 228/2021. In realtà, predetti docenti, risultano correttamente inseriti nelle graduatorie degli aspiranti alla mobilità annuale (operazioni di assegnazione provvisoria) e sono stati collocati in specifica e distinta graduatoria senza alcuna penalizzazione, ma solo nella sequenza prevista dal (Ccnii) sulle utilizzazioni e/o le assegnazioni provvisorie, ovvero al punto 42 delle operazioni (in coda). Lo stesso contratto integrativo prevede che, al termine delle operazioni della fase 40 (docenti titolari in possesso del titolo di specializzazione sul sostegno), vengano accantonati dei posti in favore di altri docenti (questa volta precari inseriti nelle Ge e nelle Gps) in possesso del titolo di specializzazione per il sostegno, prima del passaggio alle fasi successive: docenti senza titolo ma con specifico servizio sul sostegno e docenti assunti ai sensi dell’art. 59». I sei segretari precisano che «nella nostra regione il numero dei docenti inseriti nelle predette graduatorie ad esaurimento e/o in quelle provinciali per le supplenze è superiore alle disponibilità, pertanto, dopo gli accantonamenti non sono residuati posti per le operazioni di assegnazione da fuori provincia».
Anche presidi in agitazione In fibrillazione sono anche i dirigenti scolastici impegnati lontano dalla Calabria, indignati dalle ottanta scuole che saranno affidate a colleghi reggenti, mentre per loro non c’è stata nemmeno una disponibilità utile a tornare in Calabria. «Perché non ci sono presidi in Calabria e, nello stesso tempo, l’Usr dichiara di non avere posti da assegnare ai dirigenti scolastici calabresi costretti a lavorare fuori regione e a non assegnare, per il secondo anno consecutivo, neanche un posto ai vincitori del concorso del 2017 che, a loro volta saranno costretti ad accettare la nomina dall’Emilia Romagna in su? Perché, con ogni probabilità, il prossimo concorso per Dirigenti Scolastici sarà a posti zero in Calabria? E perché tutto ciò avviene in presenza di un ruolo, quello del DS, che per legge è di livello regionale?» si chiedono una trentina di presidi impegnati lontano dalla Calabria. Chiedono aiuti a sindacati e politica, regionale e nazionale, affinché prendano in mano questa ennesima “Vertenza Calabria”.

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