Presto la Zes Calabria non esisterà più. Potrebbe essere questa l’unica certezza di uno strumento che ancora oggi sembra avvolto nella nebbia. La novità giunta direttamente dalla presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, è che non ci saranno più Zone economiche speciali regionali ma il Mezzogiorno sarà accorpato in un’unica grande Zes. È utile riprendere le parole della premier per cercare di capire che ne sarà di una Zes che in Calabria, e a Gioia Tauro, sembra esistere solo sulla carta. «Abbiamo concluso l’accordo con la Commissione europea per attivare in tutto il territorio del Sud, vale a dire Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, la Zona economica speciale: un territorio all’interno del quale viene riconosciuto un beneficio che è dato da particolari semplificazioni amministrative e da agevolazioni fiscali ad imprese che operano e che decidono di investire», ha dichiarato Meloni. Stop quindi alle otto Zes del Sud Italia e via a una nuova regia unica. Il governo, dopo la pausa agostana, presenterà un disegno di legge per l’effettiva nascita del nuovo soggetto sotto la guida dell’Agenzia della Coesione. Quindi si ripartirà, almeno per quanto riguarda la Zes calabrese che passerà di mano rispetto alla gestione autonoma (pur se già condivisa con la Campania). La prima novità sarà il cambio della governance. Non si sa se rimarrà al timone del nuovo ente l’attuale commissario Giuseppe Romano, ma di certo il cambio di rotta del governo arrivato grazie ai fondi del Pnrr è l’ultima possibilità per far davvero funzionare la Zes. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria