Gratteri: "A Crotone una 'ndrangheta di serie A: politici e amministratori al fianco dei criminali"
Una forte presenza dello Stato per scardinare il sistema 'ndranghestico attivo nella provincia di Crotone e permeatosi nel tessuto socio-economico e politico del territorio. Insieme al procuratore Nicola Gratteri, nella conferenza stampa convocata alla Procura del capoluogo regionale, presente, tra gli altri, Pasquale Angelosanto, comandante del Ros. “Un’indagine lunghissima e complessa - ha affermato Gratteri - con alcune parti di questo filone portati avanti dalla polizia di Stato, dalla squadra mobile di Crotone, dalla Dia di Catanzaro. Ma poi per mancanza di uomini non hanno proseguito questa indagine e quindi mi sono rivolto al generale Angelosanto per spostare un’aliquota significativa di uomini perché in questa indagine abbiamo lavorato su oltre 100 indagati contemporaneamente con attività tecniche di pedinamento, fotografie. Quindi - sottolinea ancora - un’indagine estremamente complessa perché ci siamo trovati davanti una ‘Ndrangheta di serie A, davanti a gente esperta, ad una pubblica amministrazione corrotta e permeata. Sono state condizionate le scelte amministrative in modo significativo e pesante. Tutta la pubblica amministrazione del Comune e della Provincia di Crotone, tutti gli enti ad esempio chiamati alla bonifica dell’amianto nell’area industriale di Crotone o i soldi per ristrutturare la parte di Capo Colonna e tutti gli appalti in un arco di tempo che va dal 2014 al 2020. Un rapporto continuo tra la politica, tra amministratori pubblici e faccendieri che si interessavano a pacchetti di voti in cambio di appalti e assunzioni in spregio a qualsiasi regola con una facilità e con arroganza nella gestione della cosa pubblica.
Il comandante dei Ros, Pasquale Angelosanto: "Indagine paradigmatica"
Angelosanto: “Questa indagine e’ paradigmatica di ciò che oggi rappresenta la ‘ndrangheta, dei livelli di pericolosità che ha raggiunto e delle capacità che ha di gestire con metodi criminali lucrosissime attività d’impresa inquinando il mercato. Settori che controllavano non solo nella provincia di Crotone, ma anche in Emilia Romagna (in particolar modo nella provincia di Parma) e a Milano e a Verona. Si è proiettata anche in Germania e Austria dove sono state eseguite misure cautelari che la Procura della Repubblica di Catanzaro ha richiesto di internazionalizzare”.