Il primo “sì” è arrivato giovedì scorso alla Camera, il secondo definitivo del Senato è in programma nei prossimi giorni. La conversione in legge del decreto “Disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziativa di solidarietà sociale” riguarda da vicino la sanità di questa regione. Innanzitutto perché si ufficializza la proroga del decreto Calabria fino al prossimo 31 dicembre. La norma ha consentito di mantenere in carica i commissari straordinari di Aziende sanitarie e ospedaliere. Durante l’esame del testo, a Montecitorio, si è proceduto a una piccola riformulazione laddove viene precisato che i vertici decadono, ove non confermati «il sessantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto». Considerato che il decreto legge è entrato in vigore lo scorso 11 maggio, si capisce come manchino solo pochi giorni alla scadenza. Confermata poi la norma sugli stipendi dei sub-commissari. A loro «spetta un compenso non superiore a quello stabilito dalla normativa regionale per i direttori generali degli enti del servizio sanitario».
Nuove regole per i bilanci
Nonostante l’iniziale inserimento in un altro decreto, è confluita in questo provvedimento la norma sull’approvazione dei bilanci delle singole Aziende. Viene previsto, infatti, che gli enti del Servizio sanitario della calabrese, a partire dalle informazioni contabili aziendali e da quelle depositate nel Nuovo sistema informativo sanitario oltre che dalle risultanze della circolarizzazione obbligatoria, «adottino, entro il 30 giugno 2023, il bilancio d’esercizio 2022 e siano autorizzati a deliberare i bilanci aziendali pregressi, ove non ancora adottati (è il caso delle Asp di Cosenza e Reggio, ndr), entro il 31 dicembre 2024». In questo modo, così come auspicato dal governatore-commissario Roberto Occhiuto, la Calabria potrà chiudere il bilancio della sanità relativo al 2022 grazie alla circolarizzazione del debito varata dalla struttura commissariale e senza avere la necessità di avere i documenti contabili degli anni precedenti o già approvati. E ciò per la temporanea deroga al principio contabile che prevede obbligatoriamente la continuità dei bilanci nel tempo. L’obiettivo è arrivare a un punto fermo nella mitologica definizione del debito sanitario. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria