Tre mesi di formazione, un'indennità di 500 euro per ogni partecipante, 90 soggetti coinvolti. Sono i numeri del progetto “Oikos” varato dalla Giunta regionale con il duplice obiettivo di formare manodopera nel settore edilizio e favorire l'inclusione sociale dei profughi arrivati in Calabria. Dopo l'annuncio delle scorse settimane, nel clou dell'onda emotiva determinata dalla tragedia di Cutro, adesso emergono i dettagli. Si tratta di particolari contenuti nel decreto firmato dal direttore generale del dipartimento Lavoro, Roberto Cosentino, e nella schema di convenzione tra la Regione e i tre Enti bilaterali del settore edile. Tutte azioni tese a favorire «l’inclusione socio-lavorativa di migranti vulnerabili, richiedenti e titolari di protezione internazionale o temporanea e altre categorie di cittadini stranieri in condizione di vulnerabilità con permessi di soggiorno che consentono l’attività professionale».
Il progetto contempla l’attivazione di percorsi formativi dedicati, mediante lo svolgimento di attività formativa teorica ed esperienza professionalizzante presso le imprese del settore individuate dagli Enti bilaterali.
Per ogni singola convenzione la Regione ha messo a disposizione risorse pari a 100mila del Piano di azione e coesione (Pac) Calabria 2007/2013. Di queste risorse, fino a 55mila euro per la realizzazione del percorso formativo finalizzato al conseguimento di un Attestato di qualifica professionale collegato ad una delle figure professionali individuate nella convenzione, fino a 45mila euro per l’erogazione dell’indennità mensile lorda pro capite nei limiti di 500 euro in favore dei partecipanti previsti in numero massimo di 30 unità.
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