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Nuccio Ordine e la cultura dell'insegnamento: addio all'ultimo degli umanisti

Oggi all'Unical verrà allestita una camera ardente che rimarrà aperta dalle 15 fino alla mezzanotte. Nessun funerale religioso, la salma del grande studioso verrà cremata. Lutto cittadino a Diamante

La luce del genio s’è spenta per sempre. Nuccio Ordine ha concluso la sua esistenza terrena nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Cosenza. Il professore ha scelto un giorno di tarda primavera per congedarsi dalla vita, lasciando un vuoto enorme nel mondo della cultura italiana. Sessantaquattro anni, docente di Letteratura italiana nell’Università della Calabria, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per gli studi sul Rinascimento, Nuccio Ordine era unanimemente ritenuto uno dei più importanti studiosi mondiali dei filosofi Giordano Bruno, Tommaso Campanella e Bernardino Telesio. A loro aveva inteso intitolare il Centro di studi, allocato in un palazzo patrizio dell’area storica di Cosenza, che era diventato lo snodo sinergico delle migliori intelligenze europee. Su Gazzetta del Sud curava una pagina in cui mensilmente riassumeva gli studi e gli approfondimenti compiuti dal Centro grazie al contributo di letterati e accademici di tutto il globo.
Ordine era stato male nei giorni scorsi mentre si trovava nella sua casa di Rende, assieme alla compagna. Un forte dolore alla testa, poi la difficoltà ad articolare le parole: immediata la richiesta di intervento inoltrata alle ambulanze del 118. I medici l’hanno trasportato all’Annunziata dove i sanitari hanno subito compreso quanto critiche fossero le sue condizioni. Lo studioso calabrese, originario di Diamante, era stato investito da una devastante emorragia cerebrale che in pochi minuti l’aveva fatto precipitare nello stato di coma. Vani tutti i tentativi operati per riportarlo alla vitalità. Conclusi i drenaggi, s’è compreso che il destino di questo straordinario personaggio della cultura era segnato. Gli organi del professor Ordine sono stati espiantati come egli stesso aveva disposto e donati a persone che aspettano da mesi un salvifico trapianto. Oggi nei locali dell’University Club del campus di Arcavacata verrà allestita una camera ardente che rimarrà aperta dalle 15 fino alla mezzanotte. Non seguiranno poi funerali religiosi e la salma del grande studioso – così come lui desiderava – verrà cremata.
Ordine collaborava con il Corriere della Sera e con El Pais e offriva il proprio contributo accademico a molte università europee e americane. Proprio quest'anno è stato insignito del Premio “Principessa delle Asturie 2023” per la Comunicazione e le Scienze umane. La giuria ha elogiato Ordine «per la sua difesa delle discipline umanistiche e il suo impegno per l’educazione e i valori radicati nel pensiero europeo più universale», lodando al contempo i suoi sforzi per «trasmettere, soprattutto ai più giovani, che l’importanza della conoscenza risiede nel processo stesso di apprendimento». Il Premio istituito in Spagna annovera tra i suoi vincitori personalità mondiali distintesi in vari ambiti della cultura, dell'arte e dello sport. Ordine, già Cavaliere della Legion d’Onore francese, è stato scelto tra ben 50 candidati ed è il terzo italiano a ricevere questo premio dopo il semiologo e scrittore Umberto Eco nel 2000 e il giornalista Indro Montanelli (insieme a Julian Marias Aguilera) nel 1996.
Lo studioso calabrese, oltre che insegnare Letteratura Italiana all'Unical è stato visiting professor anche in altri prestigiosi atenei come Yale (Usa), la Sorbona (Parigi), il Cesr di Tours (Francia), l’Aie di Parigi, il Warburg Institute (Inghilterra) e la Max Planck Society di Berlino. Dottore “honoris causa” della Pontificia Università di Comillas, ha pubblicato numerosi libri come «La soglia dell’ombra» (2006), il bestseller «L’utilità dell’inutile» (2013) e «Classici per la vita. Una piccola biblioteca ideale» (2017). Membro del Centro di studi sul Rinascimento italiano dell’Università di Harvard e della Fondazione Alexander von Humboldt, Nuccio Ordine è stato componente onorario dell’Istituto di Filosofia dell’Accademia delle Scienze russa.
Dolore e sgomento tra gli studenti e i docenti dell’Università della Calabria, particolarmente affranto il rettore, Nicola Leone. Ma il cordoglio per la morte prematura del professor Ordine è stato unanime. Politici, studiosi, intellettuali, amministratori pubblici, editori hanno espresso il loro dolore.
«La città di Cosenza è profondamente addolorata per la scomparsa del prof. Nuccio Ordine, una delle figure più colte, nel senso più pieno del termine, che la Calabria e l’intero Paese abbiano potuto annoverare nella loro storia recente» ha detto il sindaco bruzio Franz Caruso. «La sua scomparsa priva la cultura italiana, non solo calabrese – ha aggiunto Caruso – di una delle personalità meglio strutturate, forte com’era di un bagaglio accademico fatto di studi e ricerche incessanti, come di riconoscimenti tributati, a ragion veduta, dagli atenei di tutto il mondo e dalle istituzioni più diverse ed accreditate».
Scrive il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto: «Con Nuccio Ordine la Calabria perde un intellettuale e uno studioso riconosciuto in tutto il mondo. Per la nostra Regione è stato un pilastro di sapere e conoscenza, un punto di riferimento per generazioni cresciute grazie ai suoi insegnamenti».
Pure l’amministrazione comunale di Rende, città di abituale residenza dello studioso, ha espresso, attraverso le parole della vicesindaca Marta Petrusewicz, il proprio dolore. Parole commosse sono giunte dai parlamentari Simona Loizzo e Alfredo Antoniozzi, dal vicepresindente del consiglio regionale, Franco Iacucci e dal presidente, Giuseppe Mancuso, dal presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, dal presidente del Centro Studi Gioachimiti, professor Giuseppe Riccardo Succurro, dal presidente della Fondazione “Giuliani” Walter Pellegrini. Il sindaco di Diamante, città di origine di Ordine, ha proclamato il lutto cittadino.

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