La Calabria è tra le quattro regioni italiane che hanno beneficiato del maggior numero di risorse della linea d’intervento del Pnrr dedicata al miglioramento e alla meccanizzazione della rete di raccolta differenziata. L’investimento complessivo, di cui sono destinatari gli enti locali, è suddiviso in tre linee d’intervento; per quella destinata alla differenziata i progetti calabresi dichiarati ammissibili hanno un valore di 55 milioni di euro (su 600 milioni totali), di più hanno beneficiato solo la Sicilia (56 milioni di euro), la Campania (79 milioni) e la Lombardia (85 milioni). Il dato emerge dal “Green Book 2023” realizzato dalla Fondazione Utilitatis in collaborazione con l’Ispra.
Lo stesso rapporto conferma però anche la percentuale ancora troppo bassa di raccolta differenziata: com’è noto dai dati forniti dall’Arpacal la Calabria ha superato il 50% solo nel 2021 e il “Green Book” riporta il dato del 53,1% con una crescita di 1,5 punti. Se si pensa che la media nazionale è al 64% e l’obiettivo del 65% era fissato dalla normativa per il 2012 risulta evidente quanto sia necessario e urgente spendere bene i fondi in arrivo.
Ma tra gli investimenti per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e all’ammodernamento di quelli esistenti non c’è solo la linea d’intervento per la differenziata: un’altra riguarda gli impianti innovativi per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale, i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili, per i quali la Calabria ha progetti ammissibili per 22 milioni di euro (su 450 totali.
Secondo una stima di Utilitalia del 2023, per rispettare gli obiettivi Ue gli investimenti sugli impianti in Italia dovrebbero arrivare almeno a 6-7 miliardi di euro al 2035. Ma i dati della piattaforma ReOpen dell’Agenzia per la Coesione Territoriale dicono anche che, nel periodo 2010-2020, gli interventi in opere pubbliche e infrastrutture del settore rifiuti in Italia sono stati oltre 6.500 per un valore complessivo pari a 9,3 miliardi di euro. Analizzando la distribuzione regionale degli investimenti nello stesso periodo «è possibile osservare il maggior volume di interventi al Sud Italia, in particolare nelle Regioni Campania (circa 2 miliardi di euro), Puglia (1,3 miliardi di euro), Calabria e Sicilia (in entrambe le regioni poco più di 1 miliardo di euro)».
I tecnici che hanno redatto il report hanno svolto anche un’analisi territoriale dei bandi di gara: il Mezzogiorno (Sud e Isole) conta circa il 67% del totale delle gare (1.672 bandi), il Centro ne conta il 10% (262 bandi) e il Nord il 23% (565 bandi).
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