Calabria

Domenica 28 Aprile 2024

Criptotelefonini per inondare di coca la Germania e la Calabria: i retroscena del sistema

I principali promotori dell'associazione dedita allo spaccio di cocaina nella Sibaritide sgominata dalla Dda di Catanzaro sono Fiorello Abbruzzese e Pasquale Forastefano, entrambi figure di vertice degli omonimi clan. I due indagati avrebbero mantenuto i contatti con il broker di origine ellenica Nikolaos Liarakos, fornitore di armi e di droga. I contatti sarebbero avvenuti attraverso criptotelefonini e una piattaforma di comunicazione e messaggistica con sede legale in Canada che è stata individuata e resa accessibile dalle forze investigative italiane, statunitensi e canadesi svelando così una montagna di conversazioni riguardanti non solo gli odierni indagati ma trafficanti e malavitosi di tutto il mondo che ne facevano costante uso. Gli altri coinvolti nell'associazione, secondo i magistrati inquirenti - il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e il pm antimafia Stefania Paparazzo -  sono Alessandro Forastefano e Rosario Fuoco che avrebbero fornito all'organizzazione il supporto necessario per procedere all'importazione dello stupefacente. Con i narcos operanti in Europa e in Sudamerica si rapportava invece Franco Claudio Cardamone che vantava amicizie e rapporti con broker colombiani. A Carmelo Bellocco viene contestato di aver favorito il narcotraffico gestito dai clan della Sibaritide mentre Francesco Faillace, uomo di fiducia di Pasquale Forastefano, è indagato per aver trasportato il denaro necessario per acquistare 50 chili di coca che dall'America Latina doveva giungere in Germania dove da tempo operano "cellule" delle cosche dell'area ionica settentrionale della Calabria. Gianfranco Arcidiacono e  Giuseppe Andrea Mangano, indicati come persone di fiducia di Pasquale Forastefano e Nicola Abbruzzese, sarebbero stati coinvolti nelle attività messe in piedi per sfuggire a eventuali intercettazioni eseguite dalle forze dell'ordine. Nikolaos Liarakos e l'albanese Fisnik Smajlaj sono ritenuti dalla Dda di Catanzaro abituali fornitori di droga della consorteria smantellata.

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