Calabria

Lunedì 29 Aprile 2024

Focolaio a Villa Torano, cadono le accuse per Poggi e Pansini

Villa Torano

Nessun responsabile per il focolaio di Covid 19 all'interno di Villa Torano. A distanza di tre anni dall'epidemia nella Rsa di Torano Castello che causò decine di infetti e il decesso di alcuni ospiti, il gip del Tribunale di Cosenza, Alfredo Cosenza, ha archiviato il fascicolo così come era stato richiesto dalla sostituto procuratore Bianca Maria Battini. Cadono quindi le accuse di epidemia colposa per l'imprenditore catanzarese (titolare della struttura) Massimo Poggi Madarena e di omicidio colposo per il direttore sanitario della Rsa Luigi Pansini. Il focolaio di Villa Torano fu scoperto il 13 aprile 2020 quando una delle ospiti della struttura venne ricoverata in ospedale a Cosenza. Il tampone confermò la presenza del coronavirus. L'Asp di Cosenza a quel punto istituì una task force per cercare di arginare l'epidemia. Alla fine si contarono 78 persone contagiate, di cui 42 tra il personale sanitario e 36 tra i pazienti. Cinque le persone decedute; con elevata probabilità, per l'infezione da Covid. Subito dopo la scoperta del focolaio la Procura di Cosenza aprì un'indagine condotta dai Nas che sequestrarono le cartelle cliniche, acquisirono documenti, compirono sopralluogo e ascoltarono diverse persone. La Procura nominò anche un pool di consulenti per verificare i comportamenti della dirigenza della Rsa. Nella richiesta di archiviazione la pm ricorda che a inizio del marzo 2020 vennero emesse circolari del ministero della Salute e ordinanze che contenevano le norme finalizzate a contenere e gestire l'emergenza: il divieto di accesso alle strutture sanitarie, la formazione del personale, la sanificazione degli ambienti, i tamponi e la dotazione di dispositivi di protezione. Per i consulenti della Procura è censurabile il fatto che i vertici di Villa Torano non abbiano disposto l'effettuazione dei tamponi dal 27 marzo (come disposto dalla Regione). Carenze sono state segnalate anche sulle informazioni per il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione e la creazione di spazi adeguati con consentissero il distanziamento. Ma, scrive la pm, «ove fossero state tempestivamente attuate le cautele il contagio avrebbe potuto essere contenuto ma non eliminato». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

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