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Migranti, le due inchieste per far luce sul disastro di Cutro

Si punta a stabilire le responsabilità nella tragedia costata la vita a 94 persone

Due inchieste: una per valutare eventuali responsabilità sui mancati soccorsi, l'altra per fare luce sul ruolo svolto dagli scafisti. Sono i due tronconi investigativi avviati dalla Procura di Crotone all’indomani del naufragio del caicco "Summer Love", affondato lo scorso 26 febbraio a pochi metri dalla costa di Cutro causando la morte di almeno 94 migranti. Il sostituto procuratore Pasquale Festa, il titolare di entrambe le indagini, ha delegato i carabinieri del Nucleo investigativo di Crotone per capire se e quali sarebbero state le carenze in capo ai corpi militari preposti nell'aver lasciato - nella notte tra il 25 e 26 febbraio - l'imbarcazione per sei ore sola in mezzo al mare nonostante l'avvertimento di Frontex (l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera), che aveva segnalato alle autorità la presenza del natante a circa 100 miglia a sud est dalla Calabria. Al momento il fascicolo è contro ignoti, ma non è da escludere quanto prima l'iscrizione dei primi indagati.

Discorso diverso per quanto riguarda il procedimento a carico dei presunti scafisti. Com'è noto, sotto accusa ci sono: Arslan Khalid, 25enne pachistano, Fuat Sami, turco di 50 anni, Ufuk Gun, 27enne turco, Hafab Hussnain, pachistano di 21 anni (quest'ultimo in un primo momento si era dichiarato minorenne), più un quinto uomo di origine siriana che per ora risulta irreperibile.

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