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Crotone, fatture false per truffare lo Stato: chiuse le indagini per 49 persone

Nell’inchiesta coinvolte anche le società del gruppo Marrelli. Contestata l’associazione a delinquere con l’aggravante mafiosa

Un’associazione a delinquere nata all’ombra della cosca Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto che, a partire dal 2013, avrebbe portato diverse imprese cartiere del settore edile ad emettere fatture false per 5 milioni di euro nei confronti delle aziende del gruppo Marrelli di Crotone, al fine di frodare lo Stato intascando i rimborsi Iva non dovuti. È il presunto sistema truffaldino ricostruito nell’avviso di conclusione indagini che ieri la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha fatto notificare alle 49 persone coinvolte nell’operazione “Krimata”. Si tratta del nome dato al blitz scattato lo scorso 19 gennaio con sei misure cautelari eseguite dalla Guardia di finanza di Crotone, e che due mesi fa ha avuto un seguito col sequestro preventivo di beni – tra cui il bar “Florida” che apre sul lungomare del capoluogo pitagorico - per un valore di 1 milione e 500 mila euro.
Associazione ‘ndranghetistica, associazione a delinquere semplice aggravata dal metodo mafioso, falsa fatturazione, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro di provenienza illecita, distruzione fraudolenta di cose e falso ideologico: sono i reati che a vario titolo vengono contestati agli accusati dai pubblici ministeri Paolo Sirleo, Domenico Guarascio e Pasquale Mandolfino (sebbene i giudizi cautelari hanno escluso l’aggravante ‘ndranghetistica).
Le indagini - nell’ambito delle quali vedono sotto accusa anche Lorenzo Marrelli, l’amministrazione delle società dell’omonimo gruppo, e la consigliera comunale di Crotone, Fabiola Marrelli - presero piede 10 anni fa in occasione dei lavori di ristrutturazione della clinica ex “Villa Giose”, oggi “Marrelli Hospital” gestita dalla società “Marrelli Health”. Le Fiamme gialle, ad esempio, si sono soffermate sui 462.079,12 euro che il “Marrelli Hospital” pagò nel 2013 alla ditta “Iuledil” per interventi edilizi a fronte di una spesa effettiva che sarebbe stata di 217.543,25 euro, con i lavori che furono eseguiti in subappalto dalla “Ecotec”, azienda della famiglia Marrelli.

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