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Delegazione Csm in Calabria, Pinelli: "Inaccettabile uffici importanti senza capo"

Vicepresidente Csm: carenza organici ridotta nel '25

Fabio Pinelli

Il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, insieme a una delegazione consiliare, è arrivato questo mattina alla Corte d’appello di Catanzaro, prima tappa della sua odierna visita negli uffici giudiziari calabresi. La visita è finalizzata a verificare eventuali criticità dell’amministrazione della giustizia in Calabria. Pinelli e la delegazione del Csm hanno incontrato i magistrati del Distretto giudiziario di Catanzaro, tra i quali il presidente facente funzioni della Corte d’appello Gabriella Reillo, il procuratore generale Giuseppe Lucantonio e il procuratore Nicola Gratteri. Dopo la tappa a Catanzaro la delegazione del Csm si sposterà al Tribunale di Vibo Valentia, dove è attesa in tarda mattinata, e al Distretto di Reggio Calabria nel pomeriggio.

Pinelli: dimezzare la scopertura dell'organico

«Reputo sia inaccettabile che un Paese civile non abbia il procuratore capo di Firenze, non abbia il procuratore capo di Napoli, non abbia il presidente del tribunale dei minorenni di Roma, che non abbia una guida in uffici chiave del Paese, magistrati che devono anche coordinare i magistrati più giovani. Credo sia inaccettabile e vi assicuro che finché avrò risorse, e ne ho parecchie, mi batterò ogni giorno, h24, sabato e domenica inclusi, per giungere a questo risultato. E su questo il Csm andrà dritto sulla sua strada e il vicepresidente, vi assicuro, non si fermerà di fronte a nessun ostacolo perché io questo risulta lo voglio raggiungere». Lo ha detto il vice presidente del Csm Fabio Pinelli, concludendo l'incontro avuto, insieme ad una delegazione del Consiglio con i vertici degli uffici giudiziari del distretto di Catanzaro. Nel suo intervento nel palazzo della Corte d’appello di Catanzaro, Pinelli ha anche riferito che ministero della Giustizia e Consiglio superiore della magistratura «sono all’opera» per dimezzare la scopertura attuale dell’organico della magistratura e giungere ad una «scopertura considerata fisiologica anche per ragioni di mobilità nel 2025, passando quindi dalle 1.524 unità attuali a circa 720». «Sulla pianta organica, nel brevissimo tempo - ha spiegato Pinelli - non ci sarà un miglioramento. C'è anche un altro aspetto. Non solo non basta un anno per correggere le prove scritte ma che dal momento del bando a quello dell’insediamento dei magistrati, cioè quando poi effettivamente prestano servizio decorrono circa quattro anni. Su questo punto che è anche di preoccupazione abbiamo immediatamente aperto un tavolo col ministero per pensare a suggerire al ministero la necessità di accorciare i tempi dell’insediamento e rappresentare questa esigenza assoluta e sollecitando anche l’eventualità di utilizzare le tecnologie per accorciare i tempi e pensare che vi possano essere magistrati anche nell’arco di questo quadriennio che vadano a diminuire la scopertura attuale e dare un pò di sollievo ai territori».

Visione ideale pm si traduca in garanzia di autonomia

Il vice presidente del Csm, parlando ai magistrati del distretto della Corte d’appello di Catanzaro, ha poi detto che «la visione ideale del magistrato nella società è legittima e va riconosciuta che non si traduca in attività di esercizio dell’amministrazione e garanzia dell’autonomia e dell’indipendenza del magistrato nella funzione che la Costituzione ha assegnato, è una degenerazione a cui il Csm non deve ricadere. Questo, dobbiamo avere chiaro, è l'obiettivo del Csm. sono convinto che questo obiettivo riusciremo a raggiungerlo perché veramente l’impegno è massimo. Veniamo - ha detto Pinelli - da una consiliatura difficile, per usare un eufemismo, complessa. Questa stagione deve considerarsi chiusa. Sono convinto che il Consiglio superiore della magistratura abbia in parte abbandonato l’attenzione propria che la Costituzione gli aveva assegnato e che debba recuperare quella funzione che è innanzitutto quella della amministrazione della giurisdizione che significa occuparsi, prima di ogni altra cosa, della vita dei magistrati nei loro uffici, nei loro distretti delle loro condizioni professionali. Questo non significa non far sì che il Csm possa avere un respiro anche rispetto a quella che è la visione ideale del magistrato nella società. Questa è legittima e va riconosciuta». Pinelli ha poi sostenuto che «i circuiti virtuosi sono circolari. E’ necessario che anche i magistrati, che svolgono un lavoro così complesso, recuperino l’orgoglio di essere magistrati, trasmettano il grande onore che svolgere questa funzione porta con sé, siano guida per la polizia giudiziaria, per il personale amministrativo, per i dirigenti cioè facciano sentire fino in fondo che l’essere magistrati è un grande valore e quindi assieme ai problemi sappiano anche trasmettere che la magistratura italiana ha saputo, anche in territori problematici, raggiungere risultati straordinari nella lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata. E il Paese è migliorato. Allora bisogna avere la forza dei risultati raggiunti e non perdere mai la spinta etica di questo lavoro. Il Csm non potrà mai da solo risolvere i problemi della giustizia. Noi noi siamo qui per per prenderci le nostre responsabilità però - ha detto Pinelli rivolgendosi ai magistrati del distretto catanzarese - dobbiamo anche condividere il fatto che le responsabilità non sono sempre di altri. Ciascuno di voi ha anche responsabilità e questo lo dovete portare con orgoglio e con onore. Il funzionamento del sistema giustizia riguarda l'impegno di tutti e solo se noi sentiamo la condivisione di questo impegno sono convinto che potremo riuscire a portare il Paese ad una condizione ancora migliore di quello che è oggi».

Vicinanza a magistrati e popolazioni colpite

Un «segno di vicinanza ai territori, ai magistrati e a tutta la popolazione delle zone colpite» dall’ondata di maltempo è stato rivolto dal vice presidente del Csm Fabio Pinelli. «Il cambiamento climatico, come ha ben detto il Presidente della Repubblica, ogni tanto smette di essere un qualcosa di astratto che non ben comprendiamo e si manifesta in tutta la sua tragicità e quindi approfitto di questo momento per portare un segno di vicinanza ai territori, ai magistrati e a tutta la popolazione delle zone colpite».

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