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Calabria al terzultimo posto per occupazione femminile

Secondo l’Istat lo scorso anno aveva un lavoro appena il 31,8% delle donne contro una media nazionale del 51,1%

Il 2022 è stato l’anno della ripresa dopo il crollo della pandemia: il tasso di occupazione delle persone tra i 20 e i 64 anni è aumentato rispetto all’anno precedente e ha superato i livelli del 2019. Ma si tratta di un dato generale, oltre che nazionale. La Calabria resta su percentuali molto basse, benché in lieve aumento rispetto al 2021 (il 43,5% di occupati tra i 15 e i 64 anni a fronte del 60,1% della media italiana), ma il dramma nel dramma a queste latitudini riguarda in particolare le donne. I dati più recenti forniti dall’Istat lo fotografano senza lasciare spazio a interpretazioni: nel 2022 il tasso di occupazione femminile in Calabria si è fermato al 31,8%, facendo registrare solo un +1,3% rispetto al 2021. Percentuali di poco peggiori, lungo tutto lo Stivale, si registrano solo in Sicilia e Campania. Tra il Pollino e lo Stretto insomma lavora meno di una donna su tre, un dato al di sotto della media sia del Sud (34,4%) che dell’Italia intera (51,1%), di fatto dimezzato rispetto a quella del Nord (60,8%). Il divario è evidente se si guarda al tasso di occupazione maschile: in Calabria nel 2022 lavorava il 55,3% degli uomini tra i 15 e i 64 anni (+1,6% rispetto all’anno precedente) mentre in Italia la media era al 69,2%.

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