Francesco Russo: "Il Ponte sullo Stretto? Solo con l’Alta velocità". L'audizione in Parlamento
Nei giorni scorsi, il prof. Francesco Russo, ordinario di Ingegneria dei Trasporti alla Mediterranea di Reggio Calabria e già vicepresidente della Regione Calabria, è stato tra gli esperti ascoltati dalle commissioni parlamentari Ambiente e Trasporti in seduta comune. La sua analisi sulla realizzazione dell’Attraversamento Stabile dello Stretto si è concentrata sulla sostenibilità economica e finanziaria del PEF (Piano Economico Finanziario), i cui elementi centrali sono: ricavi complessivi previsti sulla base di uno studio di traffico aggiornato e canone di utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria. «Esiste un grave rischio che il percorso del Ponte possa di nuovo interrompersi a causa della mancanza di sostenibilità economica e finanziaria – avverte Russo – connessa con i ricavi da flussi di traffico, in particolare ferroviari e dai canoni di utilizzo. Oltre la necessità di completare l’iter relativo alle condizioni strutturali del manufatto, alla luce della normativa sismica più recente e l’iter della valutazione ambientale. Il rischio molto grave deriva da quanto accaduto in questi ultimi anni e da quanto sta accadendo alle reti ferroviarie di Sicilia e Calabria. Nel 2011 erano entrate da poco in esercizio le linee ad Alta Velocità (AV) Roma-Napoli (2009) e Napoli-Salerno (2008), ed era stata completata la AV Milano-Roma (2009). Tutte le riflessioni conducevano quindi alla realizzazione dell’Attraversamento Stabile come elemento di collegamento tra l’AV Salerno-Villa San Giovanni e l’AV Messina-Catania-Palermo, che avrebbero dovuto essere realizzate da lì a poco. La situazione oggi sembra radicalmente mutata per le decisioni prese dal Ministero dei Trasporti che riguardano l’AV in Sicilia e Calabria e il loro raccordo con il Ponte sullo Stretto». «Già nella primavera 2021 – ricorda Russo – i professori di Costruzioni di Strade, Ferrovie ed Aeroporti e di Trasporti delle Università siciliane e calabresi avevano proposto al Governo “I tre interventi che non possono mancare nel sistema dei trasporti di Sicilia e Calabria”. Catania e Palermo sono distanti 200 chilometri, a fine lavori programmati, si impiegheranno 2 ore; Roma e Napoli-Afragola sono distanti circa 200 chilometri, oggi si impiegano 55 minuti; Catania e Messina sono distanti circa 90 chilometri, a fine lavori si impiegheranno 45 minuti, e non 25; tempo totale Sicilia (Palermo-Catania-Messina) 120+45= 165 minuti. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria