Calabria

Lunedì 25 Novembre 2024

Fondi Ue all’ombra delle ’ndrine: in quindici devono risarcire Arcea

ROMA (ITALPRESS) – Coldiretti e Philip Morris Italia siglano l’accordo annuale di filiera per garantire la continuità degli investimenti sul tabacco italiano, favorendo, tra le altre cose, la diffusione nelle campagne di sistemi di agricoltura digitale e di precisione per il risparmio energetico e la riduzione fino al 50% dell’impiego di acqua. Un provvedimento di

L'agricoltura terreno fertile per le truffe: è la storia a testimoniare quanto in Calabria, così come in altre regioni del Mezzogiorno, i contributi europei siano finiti nelle tasche sbagliate, o in quelle che di certo non li meritavano. All’ombra, fra l’altro, della ’ndrangheta. Ed è la stessa storia a ripetersi, chiusa almeno in questo caso con una raffica di condanne della sezione giurisdizionale per la Calabria della Corte dei conti, che impone a quindici persone tutte del Reggino, nello specifico della Piana di Gioioa, il risarcimento ad Arcea di circa 150mila euro complessivi. Sotto i riflettori della magistratura contabile – sulla base delle indagini condotte dai Carabinieri e sfociate anche in un procedimento penale al Tribunale di Reggio Calabria – una serie di indebite erogazioni pubbliche, destinate al sostegno del reddito degli agricoltori e indirizzate a soggetti privi dei necessari requisiti. E non si tratta di questioni burocratiche, tecniche o di poco conto: tra i beneficiari ci sarebbero stati soggetti sottoposti alla misura della prevenzione della sorveglianza speciale di polizia o dell’obbligo di soggiorno, o addirittura già era detenute «per gravi delitti di criminalità organizzata», sostiene l’accusa, o condannate «con sentenza definitiva per gravissimi delitti di criminalità organizzata», e di conseguenza «impossibilitati a svolgere qualsivoglia attività agricola in senso stretto o imprenditoriale». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

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