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Lavoro, luci e ombre per il contingente dei precari calabresi

Un emendamento approvato in Senato dà il via libera alla stabilizzazione dei tecnici assunti per il Pnrr

Metà bacino sorride, l'altra guarda al futuro con timore. Stati d’animo contrastanti albergano all’interno dell’enorme contingente dei precari calabresi. La buona notizia riguarda il personale assunto a tempo determinato per progetti europei che riguardano i progetti legati al Piano di ripresa e resilienza oltre alla Programmazione 2014-2020 e 2021-2027 delle politiche di coesione. Un emendamento al decreto sul Pnrr, riformulato dal governo e approvato in Commissione bilancio al Senato consente a Regioni ed enti locali di procedere alla loro stabilizzazione. La misura riguarda i soggetti che abbiano lavorato da almeno 24 mesi, anche presso amministrazioni diverse. Tuttavia, ancora c’è qualche problema da superare: gli enti locali in dissesto e predissesto, la maggior parte dei quali si trova in Calabria, rischiano di non poter fare i concorsi e procedere alla stabilizzazione di queste importanti figure professionali. Va, dunque, trovata in Parlamento una soluzione che permetta di aggirare l’ostacolo.
Attese e delusioni s’incrociano pure tra i tirocinanti calabresi dopo la bocciatura di alcuni emendamenti finalizzati ad assicurare un futuro certo ai precari inseriti nei Tirocini di inclusione sociale (Tis). Si tratta di un esercito di circa 4mila persone per lo più provenienti dalla ex mobilità in deroga, ma anche disoccupati di lungo corso, che negli ultimi anni sono riusciti in qualche modo a prestare la loro attività attraverso i vari tirocini formativi attivati presso gli enti pubblici e privati. A settembre dello scorso anno la Regione ha deliberato la proroga di 12 mesi per i Tis (stipendio mensile di 700 euro), stanziando 32 milioni.

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