Sarebbero stati sei gli scafisti alla guida del barcone “Summer Love” naufragato lo scorso 26 febbraio al largo di Steccato di Cutro. Perché oltre ai tre presunti trafficanti di uomini – Arslan Khalid, 25enne pachistano, Fuat Sami, turco di 50 anni, e un 17enne del Pakistan – che sono stati fermati subito dopo l’affondamento del caicco che ha provocato la morte ad almeno 72 migranti, nella notte tra martedì e mercoledì è stato arrestato in Austria il 27enne turco, Ufuk Gun, che s’era reso irreperibile nelle immediatezze della tragedia. Fondamentali per rintracciarlo oltreconfine, sono stati gli accertamenti svolti dai poliziotti della Squadra mobile e dai finanzieri della Sezione operativa navale di Crotone. I quali, durante i sopralluoghi effettuati nelle zone adiacenti alla spiaggia del naufragio, hanno rivenuto degli stralci di un documento riconducibile ad un cittadino di nazionalità turca del 1995. Da qui ha preso le mosse la caccia all’uomo da parte degli uomini in divisa. L’indagato, infatti, è stato rintracciato dalla polizia austriaca che ha così eseguito un mandato di arresto europeo disposto dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola. Poi, un quinto ipotetico scafista, si tratta di un 30enne di origini turche, è stato riconosciuto tra le vittime della tragedia del mare. Mentre è tuttora ricercato da Polizia e Guardia di finanza un 30enne pachistano considerato anche lui tra i “nocchieri” del natante partito dalla Turchia. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria